Ho riflettuto a lungo su come ricapitolare gli eventi che si sono susseguiti negli ultimi quattro anni, cioè nel tempo trascorso dal mio ultimo post su questo blog. Poi ho deciso di evitarlo del tutto. Come diceva sempre mia suocera: "Acqua passata, non macina più". Giusto per darvi modo di collocarmi nello spazio, vi dico solo che vi ho lasciati in Olanda e vi ritrovo in Francia e che tra l'una e l'altra ho vissuto per un anno in Italia. Quello che ci ha portati da là a qua, poco importa.
Quando dico Francia, intendo Thiviers, un villaggio di meno di 3000 anime nel dipartimento della Dordogna, regione Nouvelle Aquitaine. Qui abbiamo acquistato, ormai già 10 anni fa, una piccola casa di campagna disabitata da più di 15 anni. Da allora abbiamo apportato qualche miglioria, ma essendo una residenza secondaria e vivendoci solo per brevi periodi, restava ancora moltissimo da fare. Il 2020 avrebbe dovuto essere l'anno decisivo per la ristrutturazione, visto anche che ora è questa la nostra dimora principale. Quindi a Gennaio siamo riusciti a ritagliarci una decina di giorni per venire qui, fare il punto, prendere contatti con le imprese di costruzione, farci fare preventivi, informarci per i permessi e quant'altro. Poi il Covid19 ha rotto tutte le uova del nostro paniere, così come quelle della quasi totalità della popolazione mondiale. Per quanto mi riguarda non ha rotto solo le uova, ma questa è un'altra storia...
Per farla breve, quando ai primi di Maggio finalmente la Francia ha riaperto le frontiere e noi siamo riusciti ad arrivare qui da un'Italia ancora in pieno lockdown, nessuno degli artigiani con cui avevamo preso contatto era disponibile, non prima di 5 o 6 mesi, comunque, e noi non eravamo disposti ad aspettare tanto. Fortuna che in una delle abitazioni vicine si fosse da poco trasferito un gentleman inglese che il caso vuole sia proprio un abile costruttore nonché idraulico, nonché elettricista, nonché falegname, piastrellista, stuccatore, imbianchino....praticamente non c'è nulla che non sappia fare e, soprattutto, che non sappia fare a regola d'arte. Anzi no, a dire la verità qualcosa c'è e lo vedremo tra poco.
La petite maison è piuttosto vecchia: la costruzione originaria risale al 1850 e negli anni sono state fatte delle aggiunte e degli ampliamenti. E' probabile che in origine non fosse altro che una stalla con un soprastante fienile. In seguito è stata aggiunta una piccola abitazione, verosimilmente di non più di due stanze. Quest'ultima è stata poi sopraelevata di un piano, per aggiungere due camere da letto. Il tutto è poggiato sulla pietra e sul pendio di una bassa collina. Questo ha definito l'architettura piuttosto eccentrica che caratterizza la casina, che ora si presenta come due piccoli edifici accostati, ciascuno composto da due piani che però risultano sfalsati tra le due abitazioni. Quindi in tutto abbiamo quattro livelli. Cinque con la cantina seminterrata. Non so se mi sono capita, ma fa niente....
Di questi quattro livelli abitabili o potenzialmente tali, nessuno ha un'altezza superiore ai 2,40 metri, cosa che in tutti questi anni mi ha sempre impedito di montare anche solo uno dei tre armadi che facevano parte dell'arredamento della nostra casa in Italia e che giacciono ancora smontati ed impacchettati nel vecchio fienile che fa anch'esso parte della proprietà. Fino ad un anno fa questo è stato un problema marginale, dato che le poche cose che ci servivano durante i nostri soggiorni temporanei, potevano essere riposte nei minuscoli armadi da biancheria che abbiamo trovato già qui al momento dell'acquisto. Sì perché ho dimenticato di dire che la petite maison è stata venduta completamente arredata di mobili e suppellettili varie. Ora, però, che abbiamo traslocato qui tutto il contenuto della bomboniera olandese, che si è andato ad aggiungere a ciò che abbiamo portato qui dalla casa in Italia che a sua volta era già stato aggiunto a ciò che abbiamo trovato sul posto, lasciatemi dire che la situazione si è fatta a dir poco caotica. Senza contare il fatto che il maritino è un collezionista di cianfrusaglie a livelli patologici...ma questo fate conto che non ve lo abbia mai detto...Insomma, ho bisogno dei miei armadi! Delle due cose l'una: o buttiamo i vecchi e solidi armadi e ne compriamo di nuovi, più bassi e di qualità inferiore oppure ristrutturiamo il fienile sopra l'antica stalla, cioè l'unica parte della casa che, non avendo plafone, sfrutta l'altezza fino al tetto. Ad essere del tutto sincera, la prima possibilità non è stata mai nemmeno presa in considerazione. Ovviamente ai nostri occhi è sembrato più sensato ristrutturare. Si tratta poi solo di una camera con bagno, che sarà mai? A questa domanda ancora non so dare risposta, dato che sono passati sette mesi ormai e a tutt'oggi non se ne vede la fine e, ca va sans dire, di armadi nemmeno l'ombra.
Ma andiamo per ordine. Si poneva il problema di realizzare nuove aperture per avere più luce nella futura camera da letto e soprattutto nel nuovo bagno. Decidiamo di installare una finestra da tetto per il bagno e di ampliare una finestrella già esistente nella camera da letto. Per mantenere l'estetica della facciata, la nuova finestra necessita di una cornice in pietra calcarea bianca, tipica della regione. Le pietre devono essere tagliate in misure abbastanza standard e posate da un muratore esperto. Ma c'è il Covid, ricordate? Muratori esperti non se ne trovano, tantomeno si trova chi ti vende le pietre già tagliate. Non subito, almeno. C'è da aspettare i soliti 5 o 6 mesi. L'unica cosa immediata è il preventivo: 1300 euri sonanti per materiali e posa....E il vicino inglese? Sorry, con le pietre non ha confidenza...però ha delle conoscenze e in pochi giorni abbiamo chi è disponibile a fare il lavoro, dobbiamo solo procurarci il materiale. Dopo una via crucis tra cave, scultori e pompe funebri, il maritino collezionista di cianfrusaglie si affida al suo istinto, alla sua esperienza di robivecchi e a tutti i suoi siti internet di robe vecchie e così trova ciò che fa al caso nostro: una fornitura di pietre calcaree bianche provenienti da demolizioni e ristrutturazioni dei dintorni. Fa due telefonate, attacca il rimorchio al Trafic, passa a prendere il nostro vicino e buon amico Jean Claude, solo per compagnia e sostegno morale perché JC ha 78 anni, e partono. Mi ritorna a casa un paio d'ore dopo e come un Obelix di taglia ridotta comincia a scaricare dal rimorchio dei pietroni grandi come lui, sparpagliandoli sul prato. Alla fine sembra di stare a Stonehenge. Abbiamo le pietre! Ora non resta che tagliarle. No problem, Mr. Fantastic ha il flessibilone con discone all'uopo. Quale musicista che si rispetti non è in grado di utilizzarne uno con facilità e risultati soddisfacenti? E poi ci sono i tutorial su youtube, no? Eccheddiaggine, di calcare si tratta, mica è granito! Orsù!