venerdì 24 aprile 2015

Primi passi sulla Strada di Mattoni Gialli

Eccoci di ritorno. Dieci, anzi, undici giorni intensissimi, massacranti e ricchi di soddisfazioni.
Abbiamo posato i primi mattoni gialli della strada che ci condurrà, almeno speriamo, a quella che è la nostra personalissima Città di Smeraldo. Ora ci attendono 10 giorni di relativo riposo e poi torneremo alla casina francese, io per fermarmi fino ad autunno inoltrato, mentre il maritino verrà quando potrà. 
In questo ultimo viaggio abbiamo portato a termine una quantità di compiti davvero notevole, facendo un bel balzo in avanti e recuperando buona parte del tempo "perso" l'anno scorso.


 La mia fattoria autosufficiente mi piacerebbe realizzarla seguendo i principi della Permacultura, lavorando con la Natura e non contro di essa, senza zappare e vangare in profondità, quando evitabile, e senza impiego di sostanze chimiche. Purtroppo non ho nè il tempo nè tantomeno i soldi per frequentare corsi o anche solo stages sull'argomento, ma ho letto diversi libri scritti dagli ispiratori, dai fondatori e dai pionieri di questa che, più che una pratica di agricoltura biologica, è una vera e propria filosofia ormai diffusa in ogni parte del Pianeta. 
Un progetto che segua alla lettera i principi fondamentali della Permacultura è un affare abbastanza complicato, da lasciare sicuramente in mani molto più esperte delle mie. Si basa su prolungate osservazioni e attente analisi e prende in esame la totalità dei fattori e delle variabili che  entreranno a far parte del disegno completo: le caratteristiche climatiche e morfologiche del luogo, ovviamente, ma anche la disponibilità di mano d'opera, di attrezzatura e di risorse, come acqua o legname, per esempio, naturalmente presenti sul terreno e non ultimo, gli obbiettivi personali. Le strategie da mettere in campo saranno comprensibilmente molto diverse tra loro a seconda che si voglia la possibilità di sfruttare commercialmente il sito o che se ne voglia solamente ricavare il sostentamento per una sola famiglia o per una comunità. Anche l'integrazione di  animali, a quale scopo, di quali specie e in che numero, apporterà sensibili modifiche al progetto. Insomma, davvero troppa roba per una che già si scoccia a scrivere la lista della spesa! Fortuna che in questo mare di nozioni teoriche, ogni tanto ti arriva anche qualche consiglio pratico, del tipo: " Il periodo migliore per piantare un albero da frutta, era vent'anni fa!"...Ecco, appunto: presto che è tardi! Se voglio godermi i primi frutti del mio lavoro, sarà meglio che mi sbrighi e cominci a fare qualcosa di concreto. Questo per spiegare, per sommi capi, com'è che abbiamo subito messo mano a pala e piccone senza prima fare un accurato e zelante lavoro di progettazione. Abbiamo deciso di partire subito dalla pratica, lasciando che siano i nostri stessi errori, se ce ne saranno, ad insegnarci. 
Ispirandoci al Frutteto di Permacultura del canadese Stefan Sobkowiak, abbiamo piantato quattro filari di alberi da frutta, inframmezzati da robine, alberi che fissano l'azoto nel terreno, e piccoli frutti come ribes, lamponi, more, uva spina e uva da tavola. A questi si aggiungeranno vegetali, sia annuali che perenni, erbe aromatiche e fiori. L'idea è quella di imitare la Natura, che, quando lasciata indisturbata, crea ambienti complessi dove ogni singolo elemento, vegetale e animale, ha una sua ragione e un suo scopo e dove si creano alleanze e simbiosi che portano vantaggi reciproci e che alla fine giovano a tutto il sistema, il quale si mantiene autonomamente senza intervento alcuno da parte dell'uomo. E' su questa semplice osservazione che si basa e si sviluppa il concetto di Foresta Commestibile, o Food Forest che dir si voglia. Questa particolare foresta, che asseconda la predilezione di Madre Natura per la varietà e la diversità e la sfrutta a scopo produttivo, è generalmente composta da alberi ad alto fusto, alberi da frutto, cespugli sia da frutto che da fiore, erbacee, funghi, radici e piante rampicanti. Ogni elemento deve essere scelto per la sua utilità e deve possibilmente servire a più di uno scopo: ad esempio le robinie, come quelle che abbiamo piantato noi nel frutteto, anche se non danno frutti commestibili per noi umani, hanno la caratteristica, comune a tutte le Leguminose, di assorbire l'azoto dall'aria e fissarlo nel terreno, grazie alla simbiosi con alcuni batteri che colonizzano le loro radici, rendendolo così disponibile per le altre piante. Inoltre producono fiori molto profumati che attirano gli insetti impollinatori indispensabili agli alberi da frutto, forniscono ombra alle specie che mal sopportano il sole diretto e possono sostenere le specie rampicanti, come la vite o il kiwi. Questo per quanto riguarda i piani alti, ma per rimanere coi piedi per terra, le fragole, ad esempio, coprono molto rapidamente il suolo, impedendo la crescita di erbe inutili che sottrarrebbero nutrienti al terreno senza produrre cibo per noi. A questo proposito, va però sottolineato che in questo sistema molte delle erbe comunemente considerate specie invasive ed indesiderate in un comune orto, vengono tollerate se non addirittura incoraggiate per le loro proprietà medicamentose o per la loro utilità nella lotta ai parassiti dannosi alle altre specie. Una su tutte l'ortica. Sempre meglio contenerne l'entusiasmo, comunque. La scelta delle specie che possono essere inserite in una Foresta Commestibile è praticamente infinita ed ha come limiti unicamente il clima e le preferenze di chi la realizza. Unico nemico da combattere, come dicevo prima, l'erba...a meno che non siate mucche o capre, ovviamente!
 Per tutta la lunghezza dei nostri filari e per una larghezza di circa 4 metri, l'erba è stata falciata cortissima e stiamo sperimentando diversi sistemi di pacciamatura, per prevenirne la ricrescita: in uno dei quattro filari abbiamo seminato trifoglio bianco, in uno abbiamo lasciato sul terreno lo sfalcio e nell'ultimo, oltre allo sfalcio, abbiamo aggiunto l'erba tagliata da un altro campo, quello dedicato alla coltivazione dei tartufi, e che abbiamo lasciato asciugare al sole per due giorni, prima di raccoglierla e distribuirla nel frutteto. Il quarto lo abbiamo lasciato senza nulla, per valutare l'effettiva ricrescita dell'erba senza sistemi di contenimento, ma ho intenzione di seminarci l'erba medica appena torno.
Trifoglio ed erba medica appartengono anche loro alla grande famiglia delle Leguminose e quindi, come tutti i loro parenti, hanno la meravigliosa proprietà di fissare l'azoto nel terreno. Inoltre hanno radici profonde e proprio per questo "lavorano" il terreno rendendolo più soffice oltre che più fertile. 
Per riassumere abbiamo piantato: 2 robinie, 8 peschi, 3 peri, 2 ciliegi, 6 ribes, 4 lamponi, 2 more, 1 uva spina, 4 viti di uva da tavola. Scavare le buche per alloggiare gli alberi, soprattutto quelle profonde 80 cm per le robinie, non è stata impresa da poco, dato che il nostro terreno è costituito da uno strato sottile, circa 50 cm, di suolo argilloso e poi è tutta roccia calcarea. Fortuna non è granito e si spacca anche solo con il piccone, ma in un paio di occasioni è tornato utile il martello pneumatico, giocattolo preferito del maritino, che veste sempre volentieri i panni di Demolition Man. In ogni caso prevedo coltivazioni intensive di tillage radishes nel nostro futuro!
Non ci siamo limitati agli alberi da frutto, ma abbiamo anche piantato circa 60 piante e cespugli da fiore, tra magnolie, hibiscus, rose, ortensie, crisantemi, lillà, caprifogli, ginestre, camelie... e ora sicuramente me ne sto dimenticando qualcuna....e poi abbiamo seminato tre filari di topinambur, utilizzando le radici regalatemi dal nostro fattore, M. Malmanche.
Abbiamo finalmente ripulito la tartufaia da tutta l'erba e le foglie accumulatesi negli ultimi due anni e lasciatemi dire che raccogliere il fieno con il rastrello è un lavoro davvero massacrante. Tutto il mio rispetto, la mia stima e la mia ammirazione a chi lo faceva e ancora lo fa d'abitudine. E un impeto di gratidune concedetemelo anche nei confronti del maritino, che passare il decespugliatore su una superficie di 1200 mq non è roba da deboli di cuore, ma lui finito di fare quello s'è pure rastrellato quasi tutto da solo, che io non "ce la facevo a farcela"....vecchia ciofeca!!
Abbiamo anche costruito un contenitore per il compost, utilizzando delle doghe di legno di recupero, in pieno stile "riusa, riduci, ricicla" e senza spendere una lira, visto che anche le viti sono riciclate.









Nel tempo libero ci siamo anche inventati qualche semplice decorazione per il giardinetto che sta proprio fuori dalla porta di casa, e sempre utilizzando materiali di scarto raccolti qua e là.



I lavori di ristrutturazione della casina procedono di pari passo con la realizzazione dell'orto e del giardino. Abbiamo messo mano a quella che diventerà la stanza soggiorno/camera degli ospiti, eliminato il vecchio plafone di perline tarlate e la carta da parati rovinata e sbiadita. Abbiamo anche smontato la copertura di assi e i travetti che le sostenevano.



 Abbiamo passato con l'idropulitrice poi spazzolato con la spazzola d'acciaio poi carteggiato e poi dipinto i pannelli di legno, anche quelli recuperati "aggratis", ma con tanta fatica, dai padiglioni bar e ristorante della spiaggia di Scheveningen e che diventeranno il nuovo plafone..


...ma questa è un'altra storia....


18 commenti:

  1. oooohhh, chi si risente o...chi si rivede...o....chi si rilegge. Sono contenta! Ti ho pensata, di tanto in tanto. Un bacio!

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    1. Giulietta!! E' un piacere anche per me ritrovarti! Ti abbraccio, a presto.

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  2. Urka! Ed io che mi sono subito arresa dopo l'esperienza della potatura con botta!!
    Fantastico lavoro ragazzi! Mi piacerebbe venire ad imparare da te....
    Baci
    Nora

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    1. Vieni quando vuoi, ma se vieni per imparare, aspetta che prima abbia imparato qualcosa io!! Comunque i seguaci di Fukuoka e dell'Agricoltura Naturale, sostengono che gli alberi da frutto non vadano potati....:) ....io mi sa che li seguo....

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  3. Roberta, non posso crederci, sei proprio tu! Ho scoperto questo blog meno di un'ora fa e poco dopo ho capito che si trattava di te!
    Io leggevo il tuo blog, lo adoravo, e sono rimasta malissimo quando lo hai chiuso! Non sai quante volte ho ripensato a te e alla tua casetta francese nell'ultimo anno, mentre tentavo una sommaria ristrutturazione della casa in campagna che abbiamo appena acquistato! Oh Roberta sono così felice di poterti leggere di nuovo, e di vedere le tue bellissime foto con tutti i progressi nei lavori...ora non sparire di nuovo, ne morirei!

    A presto :)

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    1. Ohi, ma così mi fai montare la testa!! Sono lusingatissima, guarda. Anch'io sono una tua grande ammiratrice, fai cose meravigliose e foto fantastiche: ti adoro. ...ma sbaglio o anche tu hai abbandonato il blog? Ora vado a controllare....Dimmi tutto della tua ristrutturazione e se posso, nel mio piccolo, esserti d'aiuto, non esitare a chiedere! Sono felicissima di averti ritrovata. A presto!

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    2. Sono ferma con il blog causa pioggia di merda durata oltre un anno; ora sono pronta a ripartire...appena avrò una cucina! Ti chiederò di tutto! Compreso scambio di semi se ti va :) se mi dai la mail -o se mandi un messaggio sulla mia- ci sentiamo con più calma!
      Bacio!

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    3. Maddai? Anche tu?...anno merdosissimo anche per me! Ora comincio a stare un po' meglio e anch'io sto lentamente tornando alla cara vecchia vita virtuale....la mia mail: roberta_cornali@hotmail.it. Per i semi nessun problema, non appena avrò dei semi da scambiare!! :)

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  4. Ora, so che questi commenti a catena possono sembrare stalking ma non posso trattenermi; siete veramente bravi! Noi, negati per ogni forma di bricolage, non muoviamo un passo senza mio babbo! E abbiamo ripiegato su una vecchia compostiera pronta che giaceva in cantina...

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    1. Adoro i commentatori seriali, tranquilla. Beata te che hai ancora il babbo tuttofare. Io con il mio ci ho ristrutturato due case. Ora dobbiamo far da soli, imparando a suon di sbagli. E non passa giorno senza che ci chiediamo cosa ne penserebbe lui....

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  5. non sono sbalordita
    noo
    non sono stupefatta
    nooo
    non sono felice
    noooo
    di piùùùùùù

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  6. Nel giro di un post e dei suoi commenti vedo due bei ritorni.. il tuo, Roberta, perché diciamolo urlando QUANTO CI SEI MANCATA, e poi la Chiarina, che son qui a guardare il meteo per capire quando smetterà la pioggia di merda (pare che quindi sia un fenomeno più che mai diffuso :/ ) in modo che torni anche lei.

    Un bacione ad entrambe, da una lettrice seriale di post e commenti :D

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    1. Guarda, valeva la pena tornare solo per leggere il tuo commento....Spero che anche Chiarina sia d'accordo con me

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  7. La tua apparizione oggi è stata la più bella notizia della giornata. Mentre ti leggevo le mie domande sono andate subito alla parte pratica....ma se la tua casa non è ancora pronta, dove dormirai in questi mesi? Lavorerai come una pazza tutto da sola?
    Il tuo sogno è meraviglioso e per me sei un esempio di come certi progetti siano veramente realizzabili con la passione e la forza di volontà. Ti abbraccio fortissimo cara Roberta. Bentornata. Pat

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  8. Tranquilla Patty Pat: la casina è più che abitabile, con una bella cucina, due camere da letto e due bagni....solo che c'è da finire l'altra metà...e poi ci sarà da ristrutturare il granaio...e la legnaia...ecc...ecc....ecc....ne abbiamo fino a che si campa, guarda!! Spero che la passione e la forza di volontà non mi abbandonino e siano sempre sostenute da una buona salute, altrimenti non la vedrò mai finita...Ricambio l'abbraccio e ci aggiungo un bacione con lo schiocco.

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  9. Cara, come sono contenta che sei tornata! mi sei proprio mancata.
    Un abbraccio

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    1. Silvia carissima!! Onorata per il tuo commento e felice di ritrovarti! A presto, un abbraccione anche a te

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