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lunedì 10 febbraio 2014

Il mio strucolo e il mio strudel per l'MTC di quella (Lasagna)pazza della Mari!!


Intanto una cosa l'ho gia' vinta: per la primissima volta da quando partecipo all'MTC pubblico nel primissimo giorno utile per inviare le ricette!! Hurra'!! Merito dell'oggetto della sfida lanciata da Mari Lasagnapazza, che vincendo la scorsa edizione dell'MTC si e' tirata addosso la sfiga  si e' aggiudicata l'onore di condurre le danze in questa 36° edizione del gioco piu' bello del web! E ci sta facendo ballare a ritmo di strudel, la bella triestina.... Non solo il classico dolce da forno tipico della ricca tradizione culinaria della sua citta', ma anche il cugino salato e bollito: lo strucolo in straza! E se di strudel qualcuno ne e' uscito da mio forno, mai pentolone fumante aveva sostenuto galleggianti salsicciotti di pasta ripiena fasciati in aderentissimi ed elegantissimi panni. Mai prima d'ora. Ma d'ora in poi si', sicuramente! Entusiasmo alle stelle per questa preparazione che mi ha conquistata a prima vista, che conoscevo e gia' da tempo desideravo provare, ma solo il vederla proposta da Mari per questo MTC ha fatto scattare la molla decisiva. 
Per questo mio primo di molti strucoli che verranno, ho pensato di proseguire con la carrellata di ortaggi  dei quali, come ormai sapete, in casa La Valigia siamo tutti golosi: dopo barbabietole, pastinache e rutabaghe varie, e' ora il turno del Kohlrabi, che qui in Olanda chiamano Koolraap e in Italia  cavolo rapa.





A dire la verita' non e' esatto definirlo rapa, dato che la parte che mangiamo si chiama torsa ed e' un ingrossamento del fusto che si forma poco al di sopra del terreno, quindi non e' propriamente una radice. A creare questa lieve confusione, penso siano l'aspetto,  la consistenza e il sapore, molto simili a quelli delle rape bianche. In piu' il cavolo rapa ha un retrogusto abbastanza dolce che ricorda il cavolo, giustificandone il nome, e che si intensifica in cottura. Il Kohlrabi si puo' consumare crudo, affettato sottilmente in insalata oppure cotto: bollito, al vapore, in zuppe e minestre. Io ho optato per la cottura in forno che ne esalta la dolcezza e lascia la polpa piu' asciutta e saporita rispetto alla cottura in acqua. Inoltre con la cottura in forno gli  zuccheri si caramellano conferendo un piacevolissimo aroma quasi di affumicato. 
Zucca butternut, feta e yogurt greco, completano il ripieno in una bell'armonia di sapori che si contrastano e si bilanciano l'un l'altro. Armonia che si ripete anche nella salsa di porro cotto nel vino bianco, legata con un po' di yogurt greco. Solo due cucchiaini d'olio extravergine d'oliva oltre a quello presente nella pasta, che qui siamo ancora a dieta, volenti o nolenti. Considerando che le dosi bastano per 4 persone, direi che tutto sommato e' un piatto leggero, ma pieno di gusto.

Strucolo in straza
di Kohlrabi e  butternut squash arrosto
con crema di feta al timo
e salsa di porri cotti nel vino


Per gli ingredienti e il procedimento per fare la sfoglia, vi rimando direttamente al post di Mari, dove troverete anche le foto del passo passo che vi saranno molto utili. 
Uniche varianti apportate da me sono il tipo di farina ( io ho voluto provare una 0 artigianale che mi hanno regalato in Italia) e di conseguenza la quantita' di acqua che ho dovuto aumentare di circa 20 ml

Per il ripieno
Ingredienti
1/2 zucca butternut o 400 g di zucca gialla
2 cavoli rapa
2 cucchiaini di olio extra vergine d'oliva
sale e pepe
250 g di feta
100 g di yogurt greco
1 cucchiaino di foglioline di timo fresco

Accendete il forno a 200°C 
Eliminate la buccia e i semi alla zucca e sbucciate  e mondate i cavoli rapa. Tagliateli entrambi in dadi di circa 1,5 cm. Versateli in una teglia da forno, unite i due cucchiaino d'olio, il sale e il pepe e mescolate bene per distribuire il condimento. Infornate in forno gia' caldo per almeno 20/25 minuti o finche' le verdure saranno tenere e ben cotte, ma non sfatte. Durante la cottura mescolate un paio di volte e fate attenzione che le rape, piu' asciutte della zucca, non scuriscano troppo.
Nel frattempo sbriciolate il feta in una terrina e mescolatelo con lo yogurt e il timo.
Quando le verdure saranno cotte, sfornatele e lasciatele raffreddare. Nel frattempo stendete la pasta nello spessore e nella misura indicate nella ricetta di Mari.
Distribuite il composto di feta e yogurt avendo l'accortezza di lasciare liberi due centimetri di sfoglia su tutti i lati.
Distribuite anche  le verdure in modo uniforme sopra al formaggio, poi arrotolate lo strucolo ed avvolgetelo nel panno, sempre seguendo le indicazioni di Mari.
Io ho usato una mussola di cotone che tengo apposta per questi scopi, che faccio bollire dopo averla ben lavata con sapone naturale, in modo da eliminare ogni traccia di detersivo, e che poi conservo in un sacchetto per alimenti a chiusura ermetica. La trama non e' fitta come quella di un canovaccio da cucina, ma essendo molto grande ho potuto avvolgerla piu' volte intorno allostrucolo e non ho avuto il minimo problema. Inoltre, non avendo a disposizioni pentole abbastanza grandi da consetire allo strucolo di galleggiare, ho pensato di lasciare lo spago che legava le estremita' un po' piu' lungo per  poterlo fissare ai manici della pentola in modo da sostenere il peso del salamotto ed impedire che si adagiasse sul fondo. L'ho fissato facendo in modo che lo strucolo fosse coperto da un dito abbondante d'acqua e durante la cottura ho tenuto sul fuoco un pentolino di acqua bollente, che ho aggiunto man mano che il livello scendeva.
Fate  cuocere lo strucolo, con la pentola coperta, per 35 minuti.


Mentre lo strucolo cuoce, preparate la salsa
Ingredienti:
1 porro
150 ml di vino bianco secco
2 cucchiai di yogurt greco
50 ml di latte
sale e pepe

Eliminate le foglie esterne del porro e poi affettatene la parte bianca molto finemente. Mettetela in una piccola casseruola con il vino, coprite, portate a bollore a fuoco vivo, poi abbassate la fiamma al minimo e proseguite la cottura fino a che quasi tutto il vino sara' evaporato ed il porro sara' ben cotto e abbastanza tenero da essere schiacciato con una forchetta. Ci vorranno piu' o meno 20 minuti. In una ciotola diluite lo yogurt con il latte e poi aggiungetelo al porro mescolando bene. Fate scaldare, ma non bollire. Aggiustate di sale e pepe e tenete in caldo fino al momento di servire.
Quando lo strucolo sara' cotto, scolatelo, liberatelo dal panno, tagliatelo a fette di circa due centimetri di spessore e servitelo accompagnato dalla salsa di porri.

Strudel di pere, ciliegie sciroppate
e mandorle amare
con salsa di sciroppo di ciliegie 


Ed eccoci alla versione dolce, cotta in forno. Come ho detto all'inizio, di strudel ne ho fatti ben piu' d'uno in vita mia, seguendo varie ricette, ma senza trovare completa soddisfazione. Mari, invece, mi ha fatto scoprire l'acqua calda, e' proprio il caso di dirlo. Ammetto la mia ignoranza, ma io proprio non lo sapevo! Questa sfoglia e' una vera meraviglia, si tira senza difficolta' alcuna e diventa quasi trasparente pur mantenendo un'elasticita' stupefacente. 
Qui per il ripieno ho deciso di metter mano a una delle conserve fatte la scorsa estate con la frutta raccolta a Thiviers, quella degli alberi del nostro piccolo frutteto. In questo caso si tratta di ciliegie che ho invasato insieme ad uno sciroppo molto leggero e delicatamente speziato, seguendo una ricetta americana che consente di avere il ripieno della famosa cherry pie, la tradizionale torta di ciliegie d'oltre oceano, sempre a disposizione, tutto l'anno. 
Nel caso in cui voleste provare a fare questo strudel, penso che nei supermercati piu' forniti si possa trovare questo tipo di ciliegie conservate. Lo sciroppo e' molto liquido, tipo quello delle pesche sciroppate, per intenderci e i frutti sono morbidi, non canditi come quelli delle ciliegie sciroppate a cui siamo abituati noi.
Le ciliegie le ho messe in vaso intere con loro  nocciolo, perche' questo conferisce un delicato profumo di mandorla amara. Siccome questo aroma lo volevo ben presente nel dolce finale, ho aggiunto anche una mezza dozzina di armelline, le "mandorle" amare contenute nei noccioli delle pesche e delle albicocche: quest'estate ne ho marmellate a chili e di alcune ho faticosamente spaccato i noccioli  per prelevarne il seme e farlo seccare. Aggiunte in piccole dosi alle mandorle vere, contribuiscono ad intensificarne il gusto ed a renderlo piu' " interessante". La pera poi, con la sua consistenza quasi cremosa  e la sua dolcezza ci sta d'incanto in questo strudel e rende del tutto superflua l'aggiunta di zucchero. Scelta quasi obbligata per la salsa di accompagnamento: lo sciroppo di conservazione delle ciliegie, fatto ridurre, addensato con un cucchiaino di maizena e reso cremosissimo con un pezzetto di burro. Due ghirigori di panna fresca liquida e anche l'occhio e' accontentato.


Anche in questo caso vi rimando al post di Mari per la preparazione della sfoglia.
Io ho usato ancora la mia farina 0, ma non ho avuto bisogno di aumentare l'acqua.

Ingredienti
per il ripieno
3 pere Conference, lavate, detorsolate e tagliate a dadini senza sbucciarle
300 g di ciliegie sciroppate, sgocciolate
30 g di pane grattugiato
40 g di mandorle intere non pelate
6 armelline
15 g di burro fuso
zucchero a velo
per la salsa
150 ml di sciroppo di conservazione delle ciliege
1 cucchiaino di maizena
20 g di burro
panna fresca liquida per decorare

Accendere il forno a 180°C

Tritare le mandorle insieme alle armelline e poi unirle al pane grattugiato. Distribuire il composto sulla sfoglia gia' stesa, lasciando liberi almeno due centimetri su tutti i lati.  Distribuire il piu' uniformemente possibile i dadini di pera e le ciliegie ben sgocciolate dal loro sciroppo. 
Arrotolare lo strudel come vi insegna a fare Mari e deponetelo su una teglia da forno. Per non dover usare altro burro io ne ho usata una antiaderente. Spennellatelo delicatamente con il burro fuso e infornate per 35/40 minuti. Fate attenzione che la superficie non scurisca troppo.
Sfornatelo, cospargetelo di zucchero a velo e fatelo raffreddare completamente prima di affettarlo.
Mentre lo strudel si raffredda, preparate la salsa mettendo lo sciroppo in un pentolino e facendolo sobbollire a fuoco basso per 5 minuti minuti perche' si riduca un po'. In una ciotolina diluite la maizenza con pochissima acqua e mescolate bene per assicurarvi che non ci siano grumi, quindi unitela allo sciroppo, proseguendo la cottura per un minuto o due, finche' la salsa si sara' addensata. Togliete dal fuoco ed aggiungete il burro, mescolando energicamente finche' si sara' sciolto completamente incorporandosi alla salsa. Se raffreddandosi la salsa dovesse rapprendersi troppo, prima di servire il dolce rimettetela al fuoco per pochi secondi, ma senza farla assolutamente bollire.
Versate due cucchiai di salsa su un piattino da dolce, decorate con qualche goccia di panna liquida e  adagiate due fette di strudel spesse due dita sopra la salsa.

Ed ecco il mio strucolo e il mio strudel per l'MTC di questo mese:
LO STRUDEL!





mercoledì 29 febbraio 2012

Per Elisa ovvero orzotto del cavolo


Elisa e' la mia nipotina. Una dei miei cinque bellissimi nipoti. Non fatevi ingannare da quel "ina". La bimba ha 24 anni e a fine anno conseguira' la laurea specialistica in qualcosa che ha a che fare con la biologia, ma non chiedetemi cosa...Quel che so e' che la vedo solo tra un transetto e l'altro. Eh, lo so: avevo anch'io quell'espressione quando l'ho sentito per la prima volta. Non ha niente a che fare con l'architettura delle chiese. Si tratta di ricerca sul campo. 


Nel caso specifico lupi. Per dirla con i Giancattivi: " C'era una volta un lupo, parte seconda." In parole povere: cacca! Giornate intere, con qualunque condizione atmosferica, a cercare, raccogliere e catalogare cacche di lupo! E nemmeno la pagano, anzi: tutte le spese sono a suo carico. Ovviamenti dei lupi nemmeno l'ombra o l'ululato, ma ultimamente era molto eccitata per aver trovato una cacca ancora calda!!..Se non e' passione questa...Comunque...Elisa mi e' diventata vegetariana. Non che i due fatti siano in relazione tra loro...o forse si'? Puo' essere che l'avere a che fare con escrementi di carnivoro l'abbia convinta della necessita' di modificare la dieta? Mah...glielo chiedero'...Fatto sta che la carne non la mangia volentieri e l'ultima volta che ci siamo viste, mi ha fatto notare che pubblico poche ricette adatte ai suoi gusti alimentari. Vero! Non che manchino piatti a base di verdure, ma in un modo o nell'altro, vuoi che sia brodo di pollo o pancetta, la carne riesco sempre ad infilarcela. Quindi, oggi, con questa ricetta, inauguro una nuova sezione di piatti vegetariani dedicati alla mia nipotina Elisa. Per fortuna non e' vegana, perche' con tutto il rispetto per le liberta', le opinioni, i principi ed i gusti altrui, una vita senza formaggi, che vita e'? E sono sicura che in questo l'Eli mi dara' ragione...

Allora, amorino, questo piattino che si e' inventata la zia e' tutto per te. Il cavolo rapa l'ho scoperto solo quest'anno e se tu dovessi fare fatica a trovarlo dimmelo, che te lo porto la prossima volta che "scendo". Io ho usato quello con la buccia violetto, non quello verde. La roba viola che vedi nel piatto, non e' radioattiva, non preoccuparti: e' una crema di cavolo rosso, che col cavolo rapa ci sta a meraviglia. Cuocendo diventa violetto, ma se vuoi mantenere un colore piu' rosso, puoi aggiungere un cucchiaino di aceto. Io non l'ho messo, per non compromettere la dolcezza del piatto. Comunque il giallo del cavolo rapa sta benissimo sul violetto del cavolo rosso: fa molto Van Gogh, non trovi? E adesso eccoti la ricetta del tuo:

Orzotto del cavolo

Ingredienti per 2

160 gr di orzo perlato
300 gr di cavolo rapa
300 gr di cavolo rosso
1 porro
1 piccolo scalogno
olio extravergine di oliva
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 noce di burro
parmigiano grattugiato
sale e pepe

per il brodo vegetale:

1 carota
1 gambo di sedano
1 cipolla steccata con 2 chiodi di garofano
1 rametto di prezzemolo
1 rametto di timo
1 foglia di alloro
sale grosso

Prima di tutto: LAVATI BENE LE MANI!!

Prepara il brodo mettendo tutte le verdure e i profumi in 1,5 litri di acqua. Porta a bollore, aggiusta di sale e prosegui la cottura finche' la carota sara' tenera. Intanto lava e sbuccia il cavolo rapa, poi taglialo a dadini. Sbuccia lo scalogno e affettalo sottile sottile. In un pentolino fai scaldare un cucchiaio di olio, versaci lo scalogno e fallo imbiondire: non farlo bruciare, ne'? Unisci anche i dadini di cavolo rapa e falli insaporire per un paio di minuti, poi versaci un mestolo di brodo, copri la pentola e fai cuocere a fuoco basso per un quarto d'ora. Prova con una forchetta: se il cavolo rapa e' tenero, togline un paio di cucchiai e tienili da parte e prosegui la cottua del rimanente, finche' si disfa premendolo con un cucchiaio di legno. Spegni il fuoco e metti da parte. Mentre cuoce il cavolo rapa, affetta il cavolo rosso in striscioline sottili. Affetta anche il porro. Metti un cucchiaio d'olio in una padella antiaderente, versaci meta' del porro, fallo imbiondire e poi unisci anche il cavolo. Lascialo insaporire un paio di minuti, aggiungi un pizzico di sale, abbassa la fiamma, copri e lascia stufare lentamente per una mezz'ora abbondante. Non farlo asciugare troppo: bagnalo con un po' di brodo all'occorrenza. Quando e' tenero, versalo nel bicchiere del frullatore con mezzo mestolo di brodo e frulla tutto finche' avrai una bella crema vellutata. Nella padella dove hai cotto il cavolo rosso, cosi' non ne sporchi un'altra, metti un cucchiaio d'olio e fai imbiondire il resto del porro. Uniscici l'orzo e fallo insaporire un minuto. Sfumalo con il vino bianco e quando il vino si sara' asciugato versaci il brodo caldo, come faresti per un risotto. A meta' cottura uniscici il cavolo rapa spappolato. Quando e' cotto, ci vorra' un po' piu' dei venti minuti che ci mette il riso, unisci i cubetti di cavolo rapa che avevi messo da parte, ma tienine qualcuno per decorare il piatto, e mantecalo con una noce di burro e del parmigiano grattugiato. Se ti va puoi dare anche una grattatina di pepe. Lascialo riposare 5 minuti. Intanto versa la crema di cavolo rosso in due piatti piani e poi mettici sopra l'orzotto a cucchiaiate. Se vuoi puoi decorarlo con cubetti di cavolo rapa e striscioline di cavolo rosso e porro.
Spero che ti piaccia! Alla prossima ricettina vegetariana tutta dedicata a te,

un bacione

zia Roby.