Io sono sempre felice ed emozionata quando a vincere l'MTC è una delle mie amiche più care. Al momento della proclamazione saltello ululo e piango di gioia. Nei giorni successivi fremo ancora più del solito dall'impazienza di scoprire quale sarà la ricetta della sfida. Poi però l'ansia da prestazione, sempre a livelli altissimi, sale oltre il limite di guardia e tutto si complica, perché il desiderio di onorare al meglio la gara voluta da una persona a me cara esaspera la mia insicurezza e il mio senso di inadeguatezza. Questa volta non è stato diverso e con il passare dei giorni le idee diminuivano in numero e aumentavano in confusione. L'iniziale emozionata felicità con la quale ho salutato la vittoria di Mai, la Bella Catalana mia, è stata sostituita dal dubbio e dalla paura di non farcela e di dove passare a malincuore.
Il fatto è che io non sono mai stata in Spagna e non ho mai mangiato le famosissime Tapas. Escludiamo pure la settimana a Formentera di un trilione di anni fa, prima, ultima e unica esperienza in un villaggio turistico e per giunta con cucina tipica tedesca o almeno credo...E sì lo so che le tapas ormai le servono in qualunque bar situato tra i due Poli, ma io non le ho mai ordinate, così come non mi verrebbe in mente di ordinare le lasagne in Norvegia. E sì lo so che sotto il termine Tapas ormai si può trovare qualunque cosa, come succede per la pizza o per le crepes, ma non avere riferimenti e termini di paragone originali per me è un po' come camminare ad occhi bendati.
Poi qualcuno, che non nomineremo qui, ha anche pensato di aggiungere il solito carico da undici questa volta sotto forma di "filo conduttore", ovverosia un elemento che leghi tra loro le tre ricette che sono oggetto della sfida: Tapas, Pinchos e Montaditos. Olè!
Quindi, non solo non avevo la più pallida idea di cosa fare e di come farlo, ma dovevo pure dare alla cosa un tema, un significato, una ragione di essere proprio così come l'avrei fatta. Ma fatta cosa? Come? Perché?
Poi finalmente, una luce si è accesa nel buio e no, non era quella del frigorifero mentre furtivamente sottraevo l'ultima fetta di torta in preda ad un attacco di fame notturna da ansia, era proprio un'illuminazione, un'epifania: IL SIDRO! Il NOSTRO sidro! Questo QUI!
A questo punto la sola difficoltà è stata dover scegliere "solo" tre ricette da fare con il sidro, ingrediente versatile quanto e forse anche più del vino in cucina. Alla fine ho deciso per una crema di pastinaca al sidro per la ricetta delle Tapas, da servire in una miniporzione accompagnata da pancetta abbrustolita, mele spadellate e crostini. I Pinchos sono costituiti da agnello marinato nel sidro, cotto alla griglia e poi alternato sugli spiedini a rutabaga e barbabietola arrostite in padella e accompagnati da una salsa barbecue al sidro aromatizzata dal cardamomo nero. Infine i Montaditos sono delle frittelle al sidro profumate al pepe rosa, imbottite di magret de canard séché e sormontate di Selles sur Cher, un formaggio di capra affinato nella cenere, e fichi freschi. Il tutto abbondantemente annaffiato da una caraffa di sidro secco frizzante e ben freddo.
Il sidro, che come tutti sanno è una sorta di vino poco alcolico ricavato dalla fermentazione delle mele, può essere secco, semi secco o dolce così come fermo, mosso o decisamente frizzante. Noi che lo produciamo artigianalmente non facciamo fatica ad averne di ogni tipo: ancora non ho ben capito come funzioni la cosa, ma sta di fatto che ogni bottiglia è diversa dall'altra. Per la crema di pastinaca, la marinatura dell'agnello e la salsa barbecue ho scelto un sidro fermo e molto secco. Per le frittelle, invece, ho preferito un sidro frizzante semi secco, per sfruttare l'anidride carbonica come agente lievitante ed avere così delle frittelle gonfie e leggere. Ovviamente mele e fichi sono quelli dei nostri alberi, il pane dei crostini per la crema è fatto in casa usando la feccia del sidro (cioè quello che rimane sul fondo del fusto dopo la prima lievitazione) al posto del lievito e anche il magret de canard è fatto in casa e potete farlo anche voi seguendo la ricetta che trovate qui. Del Selles sur Cher, invece, che è uno dei miei formaggi francesi preferiti, parlo diffusamente qui e qui.
Un'ultima parola la devo a Mai, e non solo a lei, per quanto riguarda il titolo: ovviamente si rifà alla leggenda di El Cid Campeador narrata nel poema epico Cantar de Mio Cid. Non avendo, come dicevo prima, un ricordo personale da collegare alla Spagna ho ripescato dall'era presitorica della scuola media le lezioni di epica dell'adorabile suor Marcellina, trovando anche le fortunate coincidenze dell'assonanza del nome Cid che si pronuncia Sid e delle origini di Rodrigo Diaz de Vivar, detto El Cid, che nacque nelle vicinanze di Burgos, nelle Asturie, che guarda caso e' anche la regione della Spagna tradizionalmente vocata alla produzione di sidro. C'è addirittura un rituale locale legato al consumo di questa bevanda. In primo luogo il mescitore deve saper far cadere il sidro dall'alto, tenendo la bottiglia al di sopra della sua testa e centrando abilmente il bicchiere tenuto con l'altra mano più in basso possibile: l'impatto risveglia l'anidride carbonica scatenando un'allegra effervescenza. Il sidro va quindi bevuto immediatamente, in un sol sorso, ma avendo l'accortezza di lasciarne qualche goccia sul fondo del bicchiere che andrà poi rovesciata per terra, prima di pulire il bordo del bicchiere per poi passarlo al vicino compagno di bevuta. Pare che questa usanza derivi da una tradizione celtica che ha come scopo ridare alla terra parte di ciò che le appartiene e che ci ha donato.
Ma bisogna dire che El Cid era tutto fuorché catalano e allora per omaggiare la terra della mia cara Mai ecco a voi una chicca in musica
E quindi ora non resta che lasciare la parola alle ricette delle tapas, dei pinchos e dei montaditos per l'MTC 60 di Mai "Bella Catalana" Esteve, autrice del coloratissimo blog Il colore della curcuma.
Tapas di Crema di Pastinaca al Sidro
Ingredienti per 4
2 cucchiai di grasso di anatra
1 spicchio di aglio
1 porro
500 g di pastinaca
250 ml di sidro secco
500 ml di brodo vegetale o di pollo
1 rametto di timo
50 ml di panna liquida
sale marino e pepe nero macinato fresco
Fate fondere il grasso in una casseruola, aggiungete lo spicchio di aglio schiacciato e il porro affettato sottile, salate pochissimo e lasciate stufare a fuoco dolce e pentola scoperta per circa cinque minuti. Nel frattempo pelate le pastinache, dividetele a spicchi per la lunga ed eliminate il torsolo centrale, che è legnoso e darebbe anche un gusto troppo forte alla crema. Tagliatele a cubetti, versatele nella casseruola e lasciate insaporire per cinque minuti, aggiungendo anche il timo, un pizzico di sale e una macinata di pepe. Versate quindi il sidro, lasciate prendere il bollore e aggiungete anche il brodo, meglio se caldo.
Fate cuocere a fuoco dolce per circa 30 minuti o fino a quando la pastinaca sarà tenera e ben cotta. Frullate con un frullatore ad immersione aggiungendo, se necessario, altro sidro o brodo, ma avendo l'accortezza di mantenere una certa consistenza.
Unite anche la panna, aggiustate di sale e pepe e riportate al fuoco, ma senza far bollire la crema.
Servite subito accompagnata da pezzetti di pancetta rosolata, crostini di pane e cubetti di mela cotti pochi minuti in padella con poco burro.
Pinchos di Agnello marinato nel Sidro
con Rutabaga e Barbabietola
Ingredienti per 6 spiedini
2 fette di sella di agnello da circa 150 g l'una
250 ml di sidro secco e fermo
2 cucchiai di aceto di mele
1 spicchio di aglio
1 scalogno tritato
1 cucchiaino di salsa worcestershire
1 piccola rutabaga
1 barbabietola
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
Preparate la marinata unendo il sidro, l'aceto, l'aglio, lo scalogno, la salsa worcestershire, 1/2 cucchiaino di sale e una macinata di pepe. Tamponate le fette di agnello con carta da cucina e immergetele nella marinata. Coprite e lasciate in frigorifero per almeno 2 ore e fino a un massimo di 6 ore.
Lavate e asciugate la rutabaga e la barbabietola, dividetele a metà, deponete ogni metà su un pezzetto di carta forno, spolverate con un pizzico di sale, impacchettate nella carta da forno e poi nell'alluminio e fate cuocere in forno a 180° per circa un'ora. Lasciate raffreddare, pelate sia la rutabaga che la barbabietola, tagliatele a fette spesse 1,5 cm e ricavate da ogni fetta dei quadrati di circa 2 cm di lato. Ungete leggermente il fondo di una padella antiaderente e fateci dorare i pezzi di barbabietola e di rutabaga, rigirandoli delicatamente per non romperli.
Togliete l'agnello dalla marinata, asciugatelo con carta da cucina e con un panno pulitissimo e senza tracce di detersivo. Spennellate di olio entrambi i lati delle fette e cuocetele su una bistecchiera caldissima, non più di 30 secondi per parte.
Togliete dal fuoco, lasciate intiedipide e poi ricavate da ogni fetta dei quadrati grandi quanto quelli delle radici. Realizzate gli spiedini alternando carne, rutabaga e barbabietola. Spennellateli di olio extravergine e rimetteteli sulla bistecchiera per circa 10 secondi per ogni lato. Servite subito accompagnati dalla salsa barbecue al sidro che avrete preparato in precedenza
Salsa barbecue al Sidro e Cardamomo nero
250 ml di sidro secco
250 ml di passata di pomodoro
2 cucchiai di aceto di mele
1 cucchiaino di semi di senape gialla
1 cucchiaio di melassa
1 cucchiaio di zucchero muscovado scuro
2 spicchi di aglio pelati e schiacciati
1 cipolla rossa tritata finemente
sale e pepe
3 baccelli di cardamomo nero
Per prima cosa far ritirare sia il sidro che la passata di pomodoro lasciandoli sobbollire a fuoco basso per circa 25 minuti o fino a che il sidro non si sia ridotto della metà e la passata abbia preso una consistenza piuttosto densa. Mescolare spessissimo la passata per evitare che attacchi al fondo della pentola e bruci. Unire poi il sidro alla passata e al resto degli ingredienti. I baccelli di cardamomo incideteli liberando i semi prima di aggiungerli. Lasciate cuocere a fuoco dolce e pentola coperta per almeno 20 minuti o fino a quando l'aglio e la cipolla saranno tenerissimi e quasi sfatti. Volendo potete frullare la salsa, ma io ho preferito lasciarla così com'era. Eliminate i baccelli di cardamomo vuoti prima di frullare la salsa e prima di servirla, anche se non l'avrete frullata.
Montaditos di Frittelle al Sidro
Ingredienti per 8/10 frittelle
1 uovo medio
125 g di farina bianca
4 grani di pepe rosa pestati
150 ml circa di sidro frizzante semi secco o secco
sale
Sbattete l'uovo con un pizzico di sale e il pepe rosa, unite la farina setacciata e mescolate per far assorbire l'uovo, poi aggiungete il sidro poco per volta fino a formare una pastella non troppo liquida.
Versate il composto a cucchiaiate nell'olio bollente, rigirando le frittelle e lasciando cuocere fino a che non saranno dorate su entrambi i lati. Togliete dalla padella e fate asciugare su carta assorbente. Dividete ogni frittella a metà. Disponete su una metà due o tre fettine di magret de canard o altro salume, coprite con l'altra metà e finite con un triangolino di formaggio di capra e mezzo fico fresco, se sono piccoli come i miei, o solo uno spicchio se sono di dimensioni normali.
Con queste ricette partecipo all'MTC n° 60
in collaborazione con Mai Esteve del blog Il colore della Curcuma
Io mi perdo ogni volta che mi metto a leggere buona buona le tue ricette! Al momento l'unica cosa certa è che non è il caso di provare a mescere il sidro da sopra la mia testa...doccia assicurata per me è i commensali! Sono incuriosita dalle frittelle e dall'agnello! La pastinaca non l'ho mai assaggiata: devo provvedere! Tutte e tre le ricette mi stuzzicato moltissimo!
RispondiEliminaIn pratica mi stai dicendo che ti conduco alla perdizione Marina? :) :) :) Grazie infinite del commento e dei complimenti. La pastinaca te la farò assaggiare non appena ti decidearai a venirmi a trovare, sia in Olanda che in Francia....
EliminaRobi pensa che ti ripensa hai trovato il tuo filo condurtore e l'hai declinato come solo tu sai declinare
RispondiEliminaio me lo ricordo il tuo sidro
troppo buono
e posso solo immaginare quanto saranno state buone tutte le tue tapas
io però lascio il cuore sul'agnello, me lo farai sognare stanotte!
ah! cos'è la rutabaga??
EliminaE' una pianta da radice, la brassica napo brassica. Sa di cavolo, ma più delicata....:) Al forno è dolcissima, gli gnocchi sono favolosi e nelle zuppe...che te lo dico a fà....:)
EliminaQuanto mi piacerebbe farmi un bel bicchiere di sidro insieme a te proprio adesso....:)
Eliminaquanto mi piacerebbe fare una bella chiacchierata con te ora
Eliminae con la bottiglia di sidro davanti!
Eccola lì! Tutto rigorosamente di tua produzione. Non sai che invidia (soprattutto per il Cid(ro)).
RispondiEliminaDel resto da un'alcolica come me che ti aspettavi??
Baci bella signora.
Spero di incontrarti presto.
Nora
Ne avanzi sempre almeno una bottiglia Nora...e chissà che al prossimo incontro.....
EliminaSIIIIIIII!!!!!! Speriamo presto!!!!
EliminaBaciiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii
In questi giorni sto traslocando.
RispondiEliminaHo inscatolato le cose importanti, alcune pure indispensabili, ad esempio una tonnellata di micro dizionari in tutte le lingue del mondo.
Vorrei aggiungerci il tuo personale, perchè in tutte le lingue del mondo se leggo" pastinaca, sidro, rutabaga, grasso d'anatra" so che lì ci sei tu. E tanto mi basta!
E io vorrei poterti dire quanto mi mancherai in tutte le lingue del mondo....vorrei che tu potessi inscatolare anche me e portarmi con te.
EliminaCornali sono ammutolita...... e nn è cosa da poco. Che delizia!
RispondiEliminaNo, direi decisamente che non sia cosa da poco...mai avrei sperato di arrivare a tanto Vitto!! :)
EliminaCornali sono ammutolita...... e nn è cosa da poco. Che delizia!
RispondiEliminaAvevo già capito la prima volta, ma grazie di cuore!! :)
EliminaIo...io...io... Mi viene da piangere!! Perché è tutto bellissimo, perché è tutto fatto da te sin dalla prima briciola e perché mi rendo conto che non ci arriverò mai!
RispondiEliminaTutto splendido, non posso che leggere e rileggere ammirata, ma per quei montaditos pagherei moneta sonante...già il suono degli ingredienti mi ha fatto innamorare, ancor prima di capire come potessero unirsi in un boccone!
Ma hai mai vinto? Io mi preoccuperei... :-)
Ahahahahahah Grazie carissima, sono onorata di tanto gradimento! Sì, ho già vinto e non voglio ripetere l'esperienza mai più!! Non sono preoccupata, perché, fortunatamente, c'è sempre chi è molto più bravo di me.
EliminaVediamo se poi a saltellar di gioia non sarò io alla tua prossima vittoria :P saprei anche che sfida proporresti?? aaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaahahahahhahahahahahaahah...lo stampi, anzi gli stampi li ho.... tutto ciò perchè io le vedo tutte tutte le sfide che arrivano per motivi di lavoro di "redazione" e questa..beh questa..... sta molto in alto mia cara
RispondiEliminaGrazie di cuore per i bei complimenti Fla, ma non gufare per piacere....sai che Novembre sara' un mese bello pieno :) ...magari un'altra volta dai...:) :) :)
EliminaVabbeh. ..ma tu sei un fenomeno. Leggere le tue ricette è come sentire lo scoppiettio della legna che brucia per preparare la brace sulla quale cuocerai l'agnello.
RispondiEliminaAdoro l'agnello e sono certa che mangiandolo preparato da te, potrei solo gustarmelo e sognare un mondo allegro e pieno di brio.
Un bacio
Giulietta ma che bel paragone che hai fatto!! Sono lusingata, grazie di cuore. Io spero che succedera' presto di trovarci ancora insieme, agnello o non agnello...:)
Eliminache ricette! sidro... meraviglia. grasso d'oca... o mamma mia! e poi rutabaga, che non ho mai mangiato ma so che mi piacerebbe, visto che amo tutte queste radici, dalla barbabietole al cavolo rapa, dalla rapa all'amatissimo sedano rapa.
RispondiEliminahai una cifra distintiva inconfondibile, roberta, ed è una bellissima cifra. complimenti...
Uh sì!! Posso scegliere il 3? Mi piace il 3, soprattutto pronunciato alla Mike Bongiorno! Grazie Gaia, io scherzo, perché i complimenti mi imbarazzano sempre, ma li apprezzo molto. Se ti piace il cavolo rapa, non puoi non amare la rutabaga: ha un gusto simile, ma più delicato e con un retrogusto amarognolo che aumenta con certi tipi di cottura. La consistenza, invece, è meno acquosa e non così croccante, più simile alla batata secondo me. Infatti è ottima anche fritta.
Eliminaquando passo di qui scopro sempre qualcosa, che diavolo è la rutabaga??? (ovviamente l'ho cercata subito su internet...)
RispondiEliminabellissime le tue interpretazioni nel tuo stile inconfondibile, fuso (non come te ;-) con il grande nord....mi faresti piacere anche il sidro!!
Galliti, il mio sidro non ha eguali, te lo garantisco io! E quello che "impari" tu da me, non è nemmeno la decima parte di quello che imparo ogni volta io da te...poi non lo so mettere in pratica, ma solo perché sono una cialtrona....:)
EliminaNo... non ce la faccio.
RispondiEliminaQuesta volta non ce la faccio.
Fratella io non so cosa scriverti. Io voglio essere adottata. Quasi quasi lascio il marito e fuggo via. Accetti me e l'inquilino? :)
Sei crudele ad illudere così un'anziana signora facile alla commozione!!
Eliminaio sono strabiliata ed esterrefatta da quanta energia possa esserci in una donna.
RispondiEliminaQuando vengo a leggere il tuo blog la tua energia la sento vibrare in ogni parola, in ogni ingrediente usato, in ogni mestolo girato con dedizione e cura.
Vorrei sedermi alla tua tavola, lavorare con te nell'orto, raccogliere le mele dai tuoi alberi e poi sedermi con te, davanti al camino a mangiar tapas e bere sidro.
Cornie... Cornie... vengo con la Mazzetta? E ci portiamo pure l'inquilino e le nanette. I mariti restano a casa!
Ed eccone un'altra!! Questa poi ci mette anche il carico di quegli splendori che ha il lusso di chiamare figlie...Venite pure tutte quante siete, magari fosse vero!! :)
EliminaMai bevuto il sidro e non ho idea di cosa sia la rutabaga, ma di te mi fido a prescindere! E so di non sbagliare
RispondiEliminaCaspita, che responsabilità!! Grazie infinite Mriella...anch'io mi fido di te, infatti ho appena invasato i fichi sciroppati con la tua ricetta!! :)
Eliminason qui, estasiata, muta, ammaliata dalla grande conoscenza che hai, dalla semplicità con cui ne racconti, dalla bellezza delle ricette che hai pubblicato, e nella testa inizia il turbinio di sapori che so già mi tormenteranno a lungo.... se solo trovassi la pastinaca! O se ritrovassi un Cid(ro) meravigliosamente frizzante che compravo, improvvisamente sparito dalla circolazione e che ho tanto cercato inutilmente. Provo a immaginare il sapore della rutabaga combinata con la barbabietola, e immagino una sorta di armonia dolce/amara, so che mi piacerebbe, come mi piacerebbero tutte le tue tapas, perchè hanno il profumo dell'amicizia, oltre che del Sidro. Complimenti sinceri Roberta. Un abbraccio, Giuli
RispondiEliminaGrande conoscenza io? Ma che cosa stai dicendo Giuli?!?! Ho le vertigini quando mi affaccio sul baratro della mia ignoranza, in ogni campo....Grazie di cuore per tutti questi complimenti, mi lusinghi. In effetti il connubio barbabietola-rutabaga mi piace molto proprio per il contrasto dei due sapori, anche se cotta così la barbabietola non è tanto dolce come quando la si fa bollita o a vapore.
EliminaRoscio perché praticamente non posso rifare quasi nulla di quello che hai proposto: quante varietà di sidro! Da noi si troveranno? La rutabaga...mai trovata. Il grasso di anatra a cucchiai. Il sidro secco...vabbé Mi arrendo! :-D C'è una leggenda analoga per l'idromele. Un bacio cri
RispondiEliminaHo capito: arrivo con una cassa piena di sidro e una cassetta di pastinaca e rutabaga, va bene?....il cardamomo nero ce l'hai tu o lo porto io? :)
EliminaMa io non ci posso credere, ogni volta che apro il tuo blog c'è da sentirsi male dalla fame e dall'acquolina e poi dalla frustrazione perché io non potrò mai arrivare ai tuoi livelli culinari. e poi perché cavolo, ma dove al trovi la rutabaga?????? Io la pastinaca la devo ordinare al mercato orientale e la pago come il caviale ahahahaahh che sfigati noi a Genova. Quando verrai a Milano ti prego e scongiuro di portare anche solo una bottiglietta di quel sidro che ormai mi sono anche di notte.
RispondiEliminaE' in cima alla lista: sidro per la Talimani...e pastinaca...e rutabaga...e un abbraccio e un bacio con lo schiocco :)
EliminaA inizio post già mi tremano le gambe, perché cara mia con il titolo ci sei andata pesante! Il cid campeador, da leggere obbligatoriamente a scuola assieme a "La colmena" e al Barò Rampant" (come voi i promesi sposi… ) ma di tutto ciò mi sembra esser passato un secolo fa!
RispondiEliminafado avanti e…
"Per le frittelle, invece, ho preferito un sidro frizzante semi secco, per sfruttare l'anidride carbonica come agente lievitante ed avere così delle frittelle gonfie e leggere."
Tu mi fai pagura per che dalla tua mente passa perfettamente dosato alle tue mani, che cucinano e scrivono come se fosse la cosa più naturale e normale al mondo. Sei una delle persone più intelligenti che conosco e mi sento a meno dover gestire tutte le emozioni che trovo qui! "Capisci amè"?!
Perché poi da voi è tutto madein Maison Cornali e ciò è ancora più buono ed emozionante! Partendo dal sidro che prorpio è il filo conduttore e che scegli come se fosse cosa da niente ussaro nella salsa barbecue, ma anche nella crema di pastinache… si di fatti tutti l'avremmo fatto! Anche fare il pane a casa usando la feccia del sidro… obbio! Mica vorremo lasciarla li in fondo alle bottiglie a fare niente!!! Sei spaziale, sei unica e mi rendo conto di quanto ci sei mancata e quante tue ricette e pensate sbalorditive ci siamo persi!
Mi sà che apprezzerei anche subito un assagio di questo tuo sidrò altrimenti come andare avanti se mi sono già persa dentro la tua crema di pastinaca!
Per certo, visto che hai scelto come tema il sidro, e il cid è aturiano, sapi che a 18 anni vinse (fu strato un nome da una busta, ed era il mio…) un viaggio ad Asturias come unica rappresentante della mia scuola di ceramica. lì ho imparato a scanciar la sidra, che è come dici tu versare la sidra nel bicchiere tenendo lontane le brace l'una dell'altra e facendo cadere la sidra a filo del bicchiere! qualche foto dovrei averla a casa dei miei anche se mia sorella ha pensato bene a fare pulizia (rasando tutto al suolo quasi). A me l'asturias mi è rimasta nel cuore come la mia maestra di dattilografia, asturiana pura, che non voleva che parlasse il catalano a casa sua, ma che li erò così simpatica che ogni tanto, quando apriva una bottiglia di sidro, mi prelevava dalla classe e mi portava in cucina a vere un bicchiere di sidra! Come vedi la sidra corre anche nelle mie vene cara Roberta! Non so come fatte ma con i vostri post mi portate di qua e di là nel tempo e mi riempite di leccornie, come questo tuo pincho perfettamente quadrato con quei rami odorosi che gli infilzano, e se non bastasse quella salsa lì!!!
Grazie Cara, perché tutto qua mi ha ubriacato di gioia!
un abrazo grande grande!
psd. vorrei sapere come sai che mi piace Manel? Perché è abbastanza nuovo e non è acide da capire, se non sei catalano, anche se tu sei capace di questo e altro!
Lo so, avevo detto che, visto che so cosa significa commentare tutte le ricette, non serviva che lasciassi il tuo commento anche alla mia, ma ritiro tutto! Carramia, parole come le tue sono il miglior buongiorno che si possa immaginare e io te ne sono immensamente grata. Sono felice di aver involontariamente risvegliato vecchi e cari ricordi. Invece Manel è solo una lieta coincidenza, ma anche in questo caso sono contenta di averci preso. Un abbraccio forte e ancora grazie per questa bella sfida!
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