Lontana dalla mia cucina, con pochissimo tempo a disposizione e quasi nessuna voglia di cucinare, ma non potevo mancare all'appuntamento con la nuova stagione di MTChallenge. http://www.mtchallenge.it/Soprattutto per onorare la sfida di una delle grandi interpreti di questa gara e della cucina in genere: Annarita Rossi del bellissimo blog Il bosco di alici.
Anche in questa occasione mi trovo a dovermi confrontare con uno dei cavalli di battaglia della mia mamma: GLI GNOCCHI! I suoi sono i più dolci, soffici, morbidi e vellutati che io abbia mai mangiato. In una parola: inarrivabili. Ci ho provato più volte nel corso degli anni, riuscendo a produrre piatti più che decorosi, ma senza mai giungere ad eguagliarli.
La sua ricetta, però, l'unica che io abbia mai replicato, prevede l'uovo e anche un pizzico di lievito per torte salate nell'impasto. Questa volta, quindi, per la prima volta mi sono cimentata con gli gnocchi di sole patate e farina...e poca anche di quella, solo l'indispensabile. Fortuna ha voluto che solo pochi giorni prima della pubblicazione della ricetta della sfida n° 59, una cara amica mi regalasse inaspettatamente un sacchetto di insolita farina di fichi d'India. Io non l'avevo mai sentita nominare prima, e voi? Alla prima profonda sniffata è stato amore che, sono sicura, durerà per sempre: fiori, erbe buone, miele sono i le prime cose che il suo profumo mi ha richiamato alla mente. L'amarognolo retrogusto della farina di castagne è ciò che mi ha ricordato al primo, titubante assaggio.
Dato che siamo tra noi pochi intimi con la stessa insana passione per il cibo, mi sbilancio anche a dirvi che l'ho tenuta sul comodino per diversi giorni e la notte mi addormentavo con la sua fresca fragranza a tenermi compagnia e ad accompagnarmi nel dorato mondo dei sogni.
E forse proprio in sogno mi è giunta l'ispirazione di usare la farina di fichi d'India per aromatizzare gli gnocchi per questa sfida. Lo dico perché davvero non ricordo di averci ragionato sopra. Invece ho dovuto pensare parecchio al condimento, per poi finalmente decidere per un sugo leggero, dai sapori dolci e delicati, dati dalla carne dell'orata e dalle cipolle di Acquaviva, che potessero bilanciare l'inevitabile nota amara regalata da questa particolarissima farina.
Il risultato mi ha piacevolmente stupita, anche se, essendo a dieta, ho potuto gustarmi solo un paio di bocconi. Mia sorella e mia cognata li hanno molto graditi e a mio cognato sono piaciuti anche se lo ha un po' disturbato il dolce della cipolla, mentre mia nipote non è stata del tutto convinta, La mamma, neanche a dirlo, alquanto disgustata e palesemente inorridita dal sacrilegio, non ha nemmeno voluto assaggiarli. Se volete scoprire con chi di loro vi trovereste in accordo, non vi resta che provarli...sempre che troviate la farina di fichi d'India, ovviamente!
Datemi retta: prima di mettervi all'opera, leggetevi attentamente il bellissimo post di Annarita, pieno di informazioni dettagliate e utilissimi consigli per avere gnocchi sempre perfetti!
Gnocchi di patate con farina di fichi d'India
al sugo di orata e cipolla di Acquaviva
Ingredienti per 2 o 3 persone
per gli gnocchi
600 g di patate possibilmente vecchie e farinose
100 g di farina bianca
50 g di farina di fichi d'India
per il sugo:
2 filetti di orata
1/2 cipolla di Acquaviva
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1/2 bicchiere di vino bianco secco
1 spicchio d'aglio
2 foglie di salvia
pochi aghi di rosmarino
1 pizzico di peperoncino
sale e pepe bianco
per servire:
2 cucchiai di olio di nocciole
2 cucchiai di pinoli tostati
qualche fettina di fico d'India fresco
Siccome gli gnocchi si sa che vanno fatti, cotti e mangiati senza troppo tempi di attesa tra un'operazione e l'altra, conviene preparare prima il sugo: versate l'olio in una padella antiaderente e aggiungete l'aglio e gli odori e fate scaldare per bene. Togliete l'aglio e adagiate i filetti di orata con la pelle verso il basso. Abbassate la fiamma al minimo, coprite e lasciate cuocere per circa cinque minuti, anche meno. Togliete i filetti e teneteli da parte. Filtrate il fondo di cottura, pulite la padella con della carta da cucina e riportatela al fuoco con il fondo filtrato e la cipolla affettata non troppo sottilmente. Salate e pepate a piacere, coprite e lasciate stufare a fiamma bassa per circa 15 minuti o fino a quando la cipolla sarà tenera e traslucida. Nel frattempo togliete la pelle ai filetti di orata e sbriciolateli con le dita. Quando la cipolla sarà cotta, alzate la fiamma, sfumate con il vino bianco, lasciate ridurre per un minuto o due e poi unite anche gli sfilacci di orata, lasciate cuocere non più di un minuto e togliete dal fuoco.
Lavate le patate sotto l'acqua corrente, mettetele in una casseruola, copritele di acqua fredda e cuocetele per circa 30 minuti. Infilzatele con una forchetta o meglio ancora con uno spiedino di metallo: se sono tenere toglietele dal fuoco, altrimenti proseguite la cottura per qualche minuto ancora.
Scolatele e pelatele ancora bollenti. Mia nonna mi ha insegnato a fare così: tengo la patata in una mano protetta da un panno spesso e pulitissimo (potete usare anche un guanto da forno purché pulito e senza odore di detersivo) e con l'altra mano sbuccio la patata sciacquandomi spesso i polpastrelli sotto l'acqua fredda corrente, per non scottarmi.
Mescolate le due farine e setacciatele sul piano di lavoro allargandole a fontana. Schiacciate le patate nel centro della fontana allargandole per far uscire il vapore. Quando si saranno intiepidite, cominciate ad impastare con mano leggera incorporando solamente la farina sufficiente a far tenere l'impasto. Raccoglietelo in un panetto e tagliatene un pezzo. Rotolatelo sotto le mani aperte per formare un filoncino spesso un dito, tagliatelo in pezzetti lunghi poco più di 2 cm e passate ogni pezzetto sui rebbi di una forchetta per rigare gli gnocchi.
Procedete un pezzo alla volta fino ad esaurimento dell'impasto e disponete gli gnocchi ben distanziati tra loro su un vassoio infarinato.
Mettete a bollire una capace pentola piena d'acqua leggermente salata. Quando l'acqua bolle, versateci gli gnocchi pochi per volta. Appena vengono a galla raccoglieteli con un mestolo forato e trasferiteli i un colapasta posto sopra un piatto fondo. Scolateli per bene, metteteli in una pirofila e irrorateli con l'olio di nocciole. Procedete così fino a che tutti gli gnocchi saranno cotti. Riaccendete il fuoco sotto alla padella del sugo e quando sarà be caldo, aggiungete gli gnocchi facendoli saltare delicatamente fino a che risulteranno ben conditi.
Serviteli immediatamente cospargendo ogni piatto con qualche pinolo tostato e decorandolo con fettine di fico d'India fresco.
Con questa ricetta partecipo all' MTChallenge n° 59 GLI GNOCCHI
in collaborazione con il blog Il bosco di alici
....e come al solito e anche più del solito le mie foto urlano: " Paolo Picciotto chi????"
....scusatemi, mi impegnerò di più, promesso!
hai un parentado che non ti merita!
RispondiEliminati adotto io!!
Ma no dai, non dire così!!...comunque io un fagotto di stracci lo preparo, hai visto mai....:)
EliminaEcco...Rosaria mi ha rubato il pensiero ! Ma per sbucciare le patate perche non infilzarle conla forchetta e con l'altramano sbucciarle con il coltello? Mia nonna faceva così e non si ustionava ...
RispondiEliminaGià, perché? Non te lo saprei dire, forse tenere la patata in bilico sulla forchetta andava oltre le capacità di mia nonna, notoriamente una schiappa in cucina....:)
EliminaQuando hai chiesto "se volete sapere con chi vi identificate" ho subito pensato allo psicotest; sarebbe stato carino in effetti che tu mettessi in fondo le "soluzioni". Qualcosa del tipo: Mamma - Tradizionalista a oltranza; Cognato: Evoluzione ma non troppo, e così via.
RispondiEliminaIl fatto è che non riesco proprio a immaginarmeli, questi gnocchi, perché pur essendo familiare con le pale di fico d'india fresche (immagino che la farina venga da loro e non dai frutti, a giudicare dai profumi che hai descritto), la farina non l'ho proprio mai assaggiata.
Epperò sono quasi certa che, al pari di tua cognata e tua sorella, li apprezzerei moltissimo.
Non mi resta che cercare la suddetta farina. :-D
Un abbraccio e... immensa come sempre, Roberta!!!
Penso anch'io che sia ricavata dalle pale e non dai frutti, perché il colore tende decisamente al verde, mentre la farina di prickly pears alquanto diffusa negli usa e ricavata dai frutti, è indiscutibilmente rosa acceso. Purtroppo io non sono in grado di descrive molto bene profumi e sapori, ma ti posso assicurare che la sua presenza in questo piatto non può passare inosservata nemmeno da parte del più distratto dei palati. Se vuoi te ne spaccio un vasetto :)
Eliminadai semi. non mi chiedere dove siano, ma i semi sono :)
EliminaTu non finisci mai di stupirmi! E sono d'accordo con Rosaria: non ti meritano!
RispondiEliminaAhahahahahah Mariè!! Troppo buona! Comunque devo confessarti che ho sentito la mancanza delle papille avventurose del maritino e della figliuola...:)
EliminaE....boh! :D Io non ne ho idea da che lato mi troverei, quindi devi assolutamente trovare il modo di farmeli assaggiare.
RispondiEliminaComunque ho capito come fai a creare 'ste cose! Sniffi! farine speciali! Potevi dirlo prima.
In ogni caso, hai acceso la mia curiosità e quella del Doc per questa farina, se non altro, per lui, quando ha letto del sentore di miele, pur restando amara.
Un bacio Robi. :*
A dirla tutto, per me tutto quello che ha un profumo di erbe e fiori sa di miele...:) Però sul retrogusto amarognolo non ho dubbi. Bellissimo ritrovarti qui Ele, grazie per aver trovato la voglia di passare. Ti abbraccio e ti mando un bacione grosso. Dividili col Doc :) A presto
Eliminaper fortuna che non l'hai autoprodotta, mi sento meno intimorita, già vedevo scenari di te che essichi i fichi d'india e poi li macini con una antica mola in pietra... invece te l'hanno regalata. La cosa mi rasserena un po' anche se considero comunque questo piatto come sempre, inarrivabile... certo i pusher affidabili aiutano, hahahaha
RispondiEliminaMa intimorita de che? Grazie infinite Lara, troppo troppo buona...come sempre. Un abbraccio!
EliminaFarina di fichi d'india... wow immaginavo anche io che l'avevi autoprodotta!
RispondiEliminaInteressante e se vuoi ti ospito io ;)
Oh caspita, vi ho deluso questa volta, mi dispiace!!...o forse vi ho abituati troppo bene?!? :) Grazie dell'offerta, ne terrò conto.
EliminaTe l'ho già scritto altrove: pochi giorni fa guardavo i fichi in campagna, alti bellissimi carichi di frutti rossi arancioni verdi...e fantasticavo sul loro potenziale utilizzo. E...zacchete ecco che te ne esci con questa robina qua! Farina di fichi e ragù di orata. Io credo di appartenere alla categoria "ne sono rimasti ancora?!"
RispondiEliminaPare che questa farina abbia effetti quasi miracolosi sulla salute e che faccia anche dimagrire!! Approfitta dei frutti del Paradiso in cui vivi Marina!! E visto che tu sei secca come un chiodo, apri un'attività e diventa il nostro pusher ufficiale!! :)
EliminaSecca io? PErò è un'idea...mumble mumble...mò metto le celluline...chisssà che un giorno tu non userai le farine MARINA! ahahahah
Eliminap.s.: Ma vedi che fama ti sei creata? :-)))
RispondiEliminaChi è causa del suo mal.....:) :) :)
Eliminama dai, sono fantastici!
RispondiEliminaSto cercando di immaginare il gusto di questa farina e mi sembra davvero azzeccato il condimento, cerrto che anche gli gnocchi di tua mamma con il lievito sono particolari... complimenti Roby!
Ma grazie Elena!! Guarda, farina di fichi d'India a parte, mi sa che questo condimento lo rivedremo spesso sulla nostra tavola....
EliminaFarina di fichi d'india?!!Mai sentita prima, è proprio vero che non si smette mai di imparare. Adesso avrei solo bisogno di un piatto di questi gnocchi per capire di cosa si tratta :))))
RispondiEliminaChiara
Ho scoperto che nei paesi anglosassoni è più conosciuta che da noi. In India e in Sud America pure. Si trova sia la farina di frutti, che quella di pale. Forse è possibile acquistarla on line e magari possiamo fare un gruppo di acquisto....:)
Eliminaahahah, sniffatina di qua, sniffatina di là.
RispondiEliminaL'immaginazione qui deve davvero galoppare per poter immaginare il dusto del piatto. Io i fichi li adoro, ma di solito li ingurgito freschi, senza quasi masticarli perchè i loro semi mi danno fastidio sotto i denti.
Ma come si ricava la farina? Si fanno essiccare e si frullano?
Interessante comunque, molto interessante.
Non ho avuto tempo di informarmi sui processi di produzione, ma mi riprometto di farlo e di aggiornarvi con tutte le informazioni che riuscirò a reperire. Grazie di cuore Chiara, un abbraccione e a presto!
EliminaP.s.: spupazzami quelle due robine meravigliose che tu chiami figlie :)
Ora, tenersi la farina accanto al letto è affare serio, per uno bravo, molto bravo. Stonarsi con la farina di fichi d'india non è datutti capisco. Mi fai morire. Fatico a immaginarne il sapore perchè anche sui fichi freschi sono molro indietro, da queste parti ci sono, li trovi al super ma non sanno di nulla. Ho visto che hai messo 1/3 di farina di fichi perciò gli gnocchi hanno assunto un sapore deciso. Hai fatto bene a contrastarlo con cipolla e orata anche se io qualche pomodorini l'avrei messo sia per l'acidità che per il colore. Perciò, alla fine, mi sento più vicina al cognato (io amo le cipolle però). Ho vinto qualche cosa?
RispondiEliminaLa farina non l'hanno presa tutta, ma anche quel poco ti assicuro che si sentiva. Magari non era facile identificarne il sapore, essendo sconosciuta la palato, ma si sentiva che non di sole patate si trattava. Al pomodoro avevo fatto un pensierino anch'io, ma essendo la prima volta e non sapendo cosa aspettarmi, ho voluto ridurre i rischi al minimo. Ora che so a cosa vado incontro, i pomodorini so che ci stanno eccome. L'acidità zuccherina era data comunque dal fico d'India fresco. Tu hai vinto la mia stima e il mio affetto incondizionati. Ti bastano? Un abbraccio grande Annarita, grazie infinite e a presto!
EliminaP.S.: penso che questa farina in particolare sia ricavata dalle parti verdi della pianta, quindi il suo sapore ha poco a che fare con quello della polpa dei frutti :)
Ho appena commentato il post di Fabio che reclamava altri semi di cardamomo nero, scrivendoli che certe chicche mica le distribuisco a caso. Ora arrivo qui e mi ritrovo a scrivere lo stesso. Aggiungendo che mai nella vita - ma mai mai e mai- sarei arrivata ad un abbinamento del genere. Piu' lo leggo, piu' mi stra convince. E piu' mi mangio le mani per aver lasciato il grosso del bottino a casa in Italia.
RispondiEliminaAh, a proposito del: non ne ho mangiato perche' sono a dieta: fa pure dimagrire, quella farina li. Proteina allo stato puro, e di quelle "giuste"
Vedi che spaccio roba buona, alle amiche? :)
Sei sempre strepitosa!
Ecco, io volutamente non avevo fatto il tuo nome, per proteggerti dalle centinaia di richieste che, adesso, ti pioveranno addosso.....ora ti arrangi! Sono felicissima che l'abbinamento ti convinca, di sicuro ha convinto me e desidero replicarlo, e migliorarlo, presto. Grazie infinite Ale, sei sempre troppo generosa con me! Un abbraccio, a presto.
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