giovedì 29 novembre 2012

maramao perchè sei morto: capitolo III

Continua da qui...
Con un po’ di fortuna, una mano dal Cielo e tanto lavoro, il mio orto dovrebbe rifornirmi di ottimo cibo, sano e saporito, per tutto l’anno. Ne farò conserve che poi stiperò nella nostra utilissima cantina scavata nella roccia, proprio sotto la cucina, che è bella asciutta e resta fresca anche nelle più torride giornate di Agosto, mentre in inverno non scende mai sotto i 5°: in pratica un frigorifero di classe AA+ + + +... A dire la verità, avremmo  anche due piccole “caverne”, pure quelle scavate nell’arenaria, ma sono in fondo al prato: non molto comodo se una sera d’inverno ti vien voglia di due spaghetti al pomodoro...





La mia cucina! Mi piacerebbe farvela vedere, così com’è nella mia immaginazione: 35 mq di pura cucina di campagna! Rustica, niente mobili componibili,  solo quelli che ho trovato già qui e che ho decorato per svecchiarli un pò, ma mantenendo il loro carattere di sani e onesti mobili campagnoli. Un grande camino, una cucina a legna e una grande cucina a gas, un minimo di comodità concedetemelo!, con tre forni. Il lavandino sotto la finestra, una  credenza degli anni 30 con la vetrinetta nella parte superiore, piattaie e mensole a vista alle pareti e ben due isole: una e’ ricavata da una grande e alta credenza (che originariamente  era in legno scuro, tutta scolpita e modanata che sembrava un sarcofago barocco!) che ho dipinto di avorio e celeste e che fa anche da tavolo per la colazione, l’altra invece e’ un vecchissimo tavolo da sarto, unmetroperdue, dei primi del novecento, che il mio papà idraulico aveva nel suo laboratorio e che ha ancora la sua morsa attaccata ad un angolo. L’ho messo davanti alle due cucine, come piano di lavoro, e sopra ho appoggiato un grande tagliere di legno e una lastra di marmo bianco, per temprare il cioccolato o raffreddare il fondant di zucchero o il semolino per gli gnocchi o la polenta... Vicino al lavandino, così sarà più comodo sciacquare via via l’attrezzatura, una bakery station, con il mio fido Piccolo aiutante di Babbo Natale,  e una mensola, proprio sopra al calorifero, che è l’ideale per far lievitare l’impasto del pane. Mattarelli, fruste, “marise”, ciotole di ogni dimensione, rotelle tagliapasta, teglie e formine tagliabiscotti saranno tutti a portata di mano e una grande asse estraibile mi permetterà di preparare montagne di tortelli o tagliatelle in men che non si dica...Stiamo sempre sognando, giusto?.... Tutto sarà bianco, avorio, azzurro chiaro e legno naturale, per dare più luminosità all’ambiente, con qualche tocco di rosso scuro per richiamare il colore dello smalto lustro della cucina a gas. Il pavimento è in assi di pino massello, che ho personalmente posato e dipinto di bianco, ma shabby, così è molto più pratico,  come il soffitto con le rustiche travi a vista alle quali ho appeso una grande pan rack da cui pendono pentole, padelle e tegami. Davanti al camino un bellissimo tavolo in noce con le sinuose gambe in stile Queen Ann, anch'esso trovato già qui ed adorabilmente lezioso in contrasto con la rusticità del resto, puo’ comodamente ospitare 8 persone. E se il tempo lo consente, si può mangiare in terrazza, sotto la tettoia di tegole rosse sorretta dalla bella carpenteria in stile perigordino che Monsieur Malmanche ha abilmente costruito per noi utilizzando il legname dei suoi alberi...e mentre si cena, godersi il sole che tramonta dietro i tetti delle case e l’alta torre campanaria, che tra poco si illuminerà e resterà tutta la notte a vegliare sui sogni degli abitanti di Thiviers...
Fin qui, e anche molto piu’ in la’, il sogno...ma resta sempre il fatto che io l’orto, per ora, non ce l’ho! Pero’ ho i fichi...decine e decine di chili di fichi...da marmellare, sciroppare, seccare, congelare....cosa ne faro’ mai di tutti questi fichi? C’e’ anche qualche noce, ancora nel mallo, e nocciole, tante nocciole...E poi c’e l’orto di Monsieur Malmanche, il contadino che per ora si pende cura del nostro terreno, e anche i formaggi, le carni e i salumi del mercato... le farine biologiche, le mie marmellate, il latte crudo del vicino allevatore...Vediamo cosa riusciamo a mettere insieme.....







Continua......     
E questo è il terzo ed ultimo capitolo del mio post per Sabina e il suo contest
in collaborazione con
Il club delle cuoche


9 commenti:

  1. Che spettacolo l'orto, è il mio pallino e mi piace sia quello estivo che quello invernale, con verdure di stagione a cm 0. Che sia vero o di fantasia mi fa stare bene comunque. Ciao a presto.

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  2. Io ti voglio bene. Ti voglio bene per come sei, per la tua intelligenza, sensibilità, cultura, apertura mentale, curiosità, capacità di stupirti e stupire. Ecco, ti voglio bene per come sei. Una donna speciale. Devo aggiungere altro? No, lo so, lo so. Non aggiungo altro.
    Baci grandi
    Sabina

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  3. PS: aspetta, una cosa fammela aggiungere. Ma che foto meravigliose!!! E che fichi!!! E che noci!!! Ma chi le vede così in città???
    Baci

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  4. Adoro la tua cucina: così come l'hai descritta è completa, non manca nulla.
    I fichi sono estremamente versatili,ma il problema è che maturano tutti insieme e ce ne sono tantissimi. E non durano, che lo spazio di una giornata di sole. E quindi di solito io vado di marmellata con pochissimo zucchero. La crostata con noci e fichi è pura, rustica poesia

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  5. Robi, carissima, più tu vai avanti con i tuoi capitoli e più io penso che certe notti ci siamo incontrate in sogno e ne abbiamo parlato. Davvero, non sai quanto conosca già quello che scrivi per averlo già nei miei desideri. Parola per parola. E non lo dico per dire.
    Un abbraccione grande.

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  7. Ciao tesora.
    Deve essere successo qualcosa perchè non ho ricevuto nessuna mail :o(

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