martedì 31 gennaio 2012

Zuppa di carcassa d'anatra


Lo so, lo so....il nome non e' per nulla invitante. Suona meglio in francese: Soupe a la carcasse de canard. Ma, come dice il poeta, una rosa avrebbe lo stesso profumo anche con un nome diverso. Quindi, non soffermatevi sulla carcassa e passate all' assaggio. Questa zuppa e' una vera e propria macchina del tempo: fin dalla sua preparazione, dalla scelta degli ingredienti, rimanda a un tempo, nemmeno cosi' lontano, in cui non si buttava nulla e si cucinava, magari per una numerosa famiglia, con quello che la stagione aveva da offrire. Anatre ed oche si abbattevano nei mesi di novembre e dicembre, periodo in cui, si sa, l'orto non ha molto da dare. Dalle varie preparazioni che permettevano la conservazione delle carni anche per un anno o piu', avanzavano le carcasse con ancora qualche filamento di carne attaccato.


 Nasce cosi', da pochi ortaggi e dalle carcasse degli animali, una zuppa dal sapore, per noi, decisamente diverso, originale e insolito. Una zuppa che ha il sapore confortante della tradizione, delle cose che non cambiano mai, perche' sono perfette cosi' come sono. 

Zuppa di carcassa d'anatra

Ingredienti per 6/8 persone
1 carcassa d' anatra o di oca, divisa in pezzi
6 carote
6 rape
6 patate medie
1 verza
2 cipolle steccate con un chiodo di garofano
2 spicchi d'aglio
3 cucchiai di fagioli rossi
1 bouquet garni (prezzemolo, timo, alloro)
1 cipolla bianca
1 cucchiaio di farina
1/2 bicchiere di vino bianco secco
2 cucchiai di grasso d'anatra o d'oca
sale e pepe
qualche fetta di pane abbrustolito e strofinato con l'aglio

Se la carcassa e' sotto sale, mettetela a bagno per 24 ore in acqua fresca, rinnovandola due volte. Mettete a bagno i fagioli. Il giorno dopo, fate sbollentare il cuore della verza, tagliato in 4 parti, per 10 minuti. Riempite una casseruola capiente con 4 o 5 litri d'acqua, moderatamente salata e pepata. Tagliate le carote, le patate e le rape a dadini e metteteli nella pentola. Aggiungete le cipolle steccate con i chiodi di garofano, l'aglio, i fagioli e la verza sbollentata. Unite il bouquet garni, un cucchiaio di grasso d'anatra o d'oca e meta' del vino bianco. Portate a bollore a fate cuocere per un quarto d'ora. Unite anche i pezzi della carcassa e fate cuocere, coperto, a fuoco dolce per 45 minuti, mescolando di tanto in tanto. Nel frattempo fate imbiondire la cipolla bianca nel rimanente grasso, cospargetela di farina e fate tostare per qualche istante. Bagnate con il rimanente vino bianco e, se occorre, con un mestolo del brodo della zuppa. Versate il tutto nella casseruola della zuppa un quarto d'ora prima della fine della cottura. Servite ben calda, accompagnata dai crostoni di pane all'aglio.




11 commenti:

  1. .....
    dico...mi hai lasciata senza parole, e per me, sai che vuol dire??? :-))
    questa la faccio! anche se sgrano fave e piselli ^_- quanto sa di buono e di casa...
    grazie infinite!

    Ele

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    1. Senza parole? Tu?!? Figurati cara, per cosi' poco...Sono io che resto sempre senza parole leggendo i tuoi post. Grazie a te, quindi. Un abbraccione

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  2. Effettivamente non suona bene, ma da quando ho provato la carne d'anatra mi sono accorta che mi piace da morire (certo ho scelto la parola che con carcassa si abbina in noir... ;) ), e quindi non mi resta che trovare la carcasssa! ;)

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    1. Oh mamma!! Devo preoccuparmi per le anatre del laghetto?? Benvenuta nel mio blog e grazie per il commento. Buona giornata!

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  3. Questa zuppa mi ricorda Isabelle Allende e la letteratura sudamericana...e non aggiungo altro. E bellissima la foto, diventi sempre più brava e non esagero!
    Un abbraccio

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    1. Caspita Sabina, e' la seconda volta che mi sento dire che ricordo l'Allende...e io che non sono mai riuscita a finire uno dei suoi libri. Un sacco di persone con le quali ho in comune gusti letterari ed autori preferiti la adorano, ma tra me e lei non e' mai scattata la scintilla...ci riprovero', chissa'. Invece adoro Marcela Serrano. La foto e' l'unica sopravvissuta di una raffica di 50 scatti, scatto piu' scatto meno, ma grazie per l'incoraggiamento. Buona giornata, amica mia, ti mando un bacione.

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    2. Anch'io adoro la Serrano, ho l'ultimo suo libro sul comodino da leggere. Ahahah...anche tu fotografi a raffica vero? Mi sa che prima o poi scrivo un racconto su noi food blogger....;)) Buona serata carissima. Un bacione a te.

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  4. un piaatto che solo a vederlo, mi fa tantissima gola, anche se non so proprio qunado mai potrei farlo, non oso andare dal mio macellaio a chiedere una carcassa d'anatra. E confesso che ho forse, dico forse, mangiato petto d'anatra una sola volta in vita mia. E sostituirla con la caracca di pollo, sarebbe tanto differente? Certo, dato il clima di questi giorni, freddissimo con la neve, una zuppa così è fantastica.
    Volevo dirti che domani che oggi, primo febbraio, parte la seconda puntata del nostro contest a colori e che le tue ricette allo zafferano mi hanno fatto riprendere quei ricettari, ne ho tre, della Leprotto.
    Il colore pianificato era giallo ma con ingrediente limone, ebbene, ho voluto cambiare con lo zafferano, mi piace troppo, quindi grazie a te, potremo superare egregiamente la Leprotto ;)
    un bacione ti aspetto!

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    1. ahahahah Cinzia!! A dire la verita' anch'io mi sono immaginata la situazione e l'espressione che avrebbe fatto il macellaio. Puoi sempre prendere un'anatra intera e carcassartela da te....povera: detto cosi' e' un po' brutale...facciamo cosi': appena la petite maison sara' pronta, vieni con me a Thiviers e te la faccio io la zuppa, ok? Se posso essere sincera, molto meglio lo zafferano del limone!! Parere personale, eh...Da quello che ho visto non vi limiterete a superarla, la polverizzerete proprio! Un bacione gelato, carissima

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  5. Cara Roberta, tu sei una sorpresa dietro l'altra. Questa ricetta è veramente meravigliosa e per me sconosciuta. Tutte le lavorazioni che richiedono tempo, pazienza e cura mi fanno impazzire ma forse te ne sarai accorta. Stasera, da sola in una camera d'albergo anonima nella città di Roma, mi sono una bella ciotola di questa zuppa che sicuramente mi farebbe passare sto maledetto raffreddore. Ti abbraccio caramente e grazie per la condivisione. Pat

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    1. Oh mammasantissima!! In viaggio con sto tempo, da sola e pure col raffreddore: mi dispiace tantissimo...vorrei davvero soccorrerti con una ciotola di questa zuppa: e' una vera coccola, ti assicuro. Si', me ne sono accorta che ti piacciono le lunghe lavorazioni, e' proprio per questo che a me piace tanto il tuo blog....e per i racconti...e per la musica...Ricambio l'abbraccio e sono io che ringrazio te per la visita e per il commento.

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