18 giorni da sola. Senza telefono, televisione
o internet. 18 giorni da sola a lavorare per ristrutturare una vecchia,
adorabile casetta di campagna. Per quanto ami la solitudine, il lavoro fisico,
i suoni ed i colori della natura, sentivo la mancanza di piu’ prosaici,
quotidiani, abituali svaghi. E allora? Allora mi faccio la playlist sul picci!
Una. Per pigrizia, stanchezza, mancanza di tempo. Una. Sempre quella. In loop.
Cosi’ mi sono ritrovata piu’ volte a dover
richiamare la mente, che mi serviva per potermi concentrare su cio’ che stavo
facendo, mentre quella se ne girellava praticamente in ozio persa tra
insignificanti dettagli di vecchie canzoni della mia gioventu’. Ad esempio:
Rain and tears, degli Aphrodite’s child. Il cantore da coro delle voci bianche
intrappolato nel corpulento e barbuto tizio Demis Roussos, voce solista della
band ellenica, gorgheggia, e’il caso di dirlo, che se piangi in inverno puoi
far finta che le tue lacrime siano gocce di pioggia, mentre in estate ti tocca
abbozzare e fingere che tutto vada bene, di piangere proprio non se ne parla,
perche’ che scusa ti inventi? A parte che puoi sempre dire che ti e’ entrato un
moscerino in un occhio, a parte che, anche in inverno, mica sempre piove e tu
cosa fai, consulti il meteo prima di uscire per essere sicuro che, nel caso ti
inghiotta un abisso di tristezza, tu possa avere l’alibi della pioggia? A parte
tutto questo, puoi mica piangere da solo a casa tua, scusami? O, al limite,
fregatene di quello che pensa la gente vedendoti piangere. Estate o inverno che
sia. Bei ricordi, comunque.
Bartolomeo Bianchi, in arte Barry White: ma
quanto era incazzato il pover uomo? Prendere coscienza del fatto che la sua lei
fosse la prima, l’ultima ed ogni sua cosa, l’ha reso davvero furioso, mamma
mia! Una serenata del genere farebbe tremare i polsi anche a Lara Croft, ve lo
dico io. E non per la passione, ma per la paura....corri corri corri...scappa
scappa scappa....
Sul fatto che la signora Berte’ non fosse, non
sia e non sara’ mai una signora, siamo tutti d’accordo, lei per prima. Fin qui
tutto bene, chiaro e limpido. Ma delle strofe della canzone ne vogliamo
parlare? Secondo voi, a parte il poeta autore, c’e’ qualcuno, Berte’ compresa,
che ne abbia colto il significato? Se c’e’, mi faccia un colpo e me lo spieghi,
per piacere. Son curiosa. Splendida canzone, in ogni caso: basta ascoltarla col
cuore e un senso glielo si trova di sicuro. Soprattutto se, come me, si e’
quanto di piu’ lontano da una signora si possa immaginare....
Potrei continuare a lungo, facendo un salto al
Copa Cabana per distrarre una Vanoni in uno di quei giorni, commentando gli
stilismi linguistici degli Abba o i virtuosismi canori di Al Jarreau, invece
concludo con il gia’ citato Raf e la sua Infinito. Non so che dirvi:
nell’immagine di un uomo che soffre per amore c’e’ un che di struggente che mi
intorcina i visceri. Sempre che non si tratti di un improbabile Jon Bon Jovi
che si getta in ginocchio per implorarti di concedergli il tuo amore...Signor
Bongiovanni, ci faccia il piacere ci faccia...ma chi vuole che ci creda,
suvvia!! Invece un Raf gia’ mi ce lo vedo meglio nel ruolo. Solo una cosa mi
lascia perplessa:
..........
Adesso che farai?
Risposi: “Io non so....”
Quel suo sguardo poi
Lo interpretai come un addio
Raf, benetto figliuolo, mi eri distratto fino
a quel momento? La signorina ha esordito con un “ Non so piu’ se ti amo o no,
domani partiro’, sara’ piu’ facile dimenticare...dimenticare...” e tu di uno
sguardo avevi bisogno per sospettare che questa ti stesse dando il ben servito?
Sono pronta a scommettere che la vostra storia sia finita perche’ lei aveva la
sensazione che tu non la stessi ad ascoltare, quando ti parlava....
Comunque non crediate che io sia qui a
cazzeggiare dietro a sciocche considerazioni riguardanti i capolavori della
musica pop degli ultimi decenni. Mentre la mente vaga libera, le mani lavorano
alacremente e la casetta comincia finalmente a prender forma sotto il loro
amorevole tocco. In questi 18 giorni mi sono dedicata quasi esclusivamente alla
stanza che ospitera’ la grande cucina. M. Beillat, lo stuccatore in pensione
che ci sta dando una mano, ha fatto davero un ottimo lavoro con le pareti e io
non me la sono sentita di rovinarle con qualche passata di rullo. Dopo aver
carteggiato, a mano e con carta a grana fine, tutto lo stucco, ho dato il
colore a pennello, tirandolo benissimo, in modo che, una volta asciutto, non si
notassero i segni delle pennellate. Dopo due mani di colore, ho carteggiato
nuovamente, ottenendo una superficie liscia e vellutata come il culetto di un
bambino. Mi sono dedicata poi allo zoccolo di perline ed ai serramenti. Ci sono
volute due mani di acrilico bianco per isolare i colori scuri del vecchio
smalto ad olio e fare in modo che il nuovo smalto a base di acqua risultasse
omogeneo e senza ombre scure in trasparenza.
Ora il color panna satinato dei legni risalta
splendidamente contro il color biscotto delle pareti, sormontate da un
cornicione avorio che accompagna l’ occhio verso il soffitto, anch’esso avorio,
con le rustiche travi a vista e i listoni di quercia dipinti in modo che ancora
siano ben visibili le venature del legno.
Le nicchie di porte e finestre le ho
dipinte dello stesso colore delle pareti, mentre gli infissi sono azzurro
pallido. Una delle cose che mi ha dato maggiore soddisfazione e’ la decorazione
del grande camino: mi preoccupava non poco la superficie a finta pietra,
avevamo anche pensato di rivestirla con pietre vere, la bella arenaria gialla
perigordina. Poi, pero’, ho pensato che in fin dei conti qualcuno, molto tempo
fa, ha dedicato tempo a fatica a realizzare quello stravagante rivestimento e
che mi sarebbe sembrata una mancanza di rispetto eliminarlo completamente.
Cosi’ ho fatto di necessita’ virtu’ e alla fine sono riuscita, con un
semplicissimo stratagemma molto diffuso tra i decoratori, a trasformare una
brutta superficie in qualcosa di piu' gradevole alla vista.
Una volta finite le superfici verticali e’
finalmente arrivato il momento tanto atteso, la fatidica prova del nove: la
posa del parquet! Saranno riusciti i nostri intrepidi ed intraprendenti
bricoleurs a livellare il vecchio pavimento ad ottovolante?
Devo ammettere che posare da sola dei listoni
di pino larghi 17 cm, lunghi 2 metri e spessi 2 cm non e’ stato semplicissimo.
Mi ci sono voluti 4 giorni, ma alla fine il risultato e’ stato assolutamente
soddisfacente. Ora non resta che dipingerlo e anticarlo, poi finalmente il
guscio sara’ pronto per ospitare il suo efficiente contenuto. Abbiamo gia’
ordinato la cucina a gas, free standing e con un bel look un po’ retro’....ma
questa e’ un’altra storia....
Ma quanto siete bravi??? La foto del paesaggio fa sognare e la casa mi sembra stia venendo benissimo. Tutta la mia solidarietà per il lavoraccio...
RispondiEliminaGrazie Mariella! Ovviamente la foto del paesaggio e' di qualche settimana fa, ora e' tutto piu' verde...
RispondiEliminaUn posto da favola e voi bravissimi. Ne so qualcosa di ristrutturar da se vecchie case di campagna... e se ci penso ora sento ancora un dolore alle spalle per tutte le tegole passate al Martirio che rifece il tetto del garage.
RispondiEliminaBello bellissimo rileggerti e bellissimo vedere che il tuo sogno si stia avverando pennellata dopo pennellata.
Bentornata Roby
Nora
E io ti sto rispondendo scrivendo con una mano sola, perche' tutta la parte destra del busto e' dolorante e l'articolazione della spalla infiammatissima per tutto lo spennellamento di questi ultimi giorni....Felice di ritrovarti Nora, un abbraccione!
EliminaNon sai quanto sono contenta di risentirti, ma soprattutto di vedere questo post e questo blog.
RispondiEliminaIl tema si sposa col post che avevo in mente di scrivere in questi giorni, quindi un bel link lo voglio proprio mettere.
PS Sto preparando l'estratto di vaniglia con la tua ricetta e dato che agito la bottiglia ogni giorno, ti penso ogni giorno :o)
PPS Ti ammiro tantissimo.
Ma che carina Vale!! Grazie mille di vero cuore. Ammirazione reciproca, lo sai...Un bacione!
EliminaQuesto commento è stato eliminato dall'autore.
RispondiEliminaio ti leggo e...sogno!! che bella questa tua opportunità!! ti invidio (benevolmente, ovvio) un pochino!
RispondiEliminaquando ho iniziato a leggere il tuo post mi è venuto in mente un libro che avevo letto tempo fa, di una delle mie scrittrici preferite : elisabeth von armin - il titolo . "un'estate sola" ...storia di una estate solitaria nella sua casa di campagna in mezzo alla natura...in bocca al lupo per questa tua avventura e...delizioso il colore delle pareti della cucina!! una calda tonalità pastello che sa di cipria e di profumo di dolci... un abbraccio
(p.s. ho annullato il primo commento perchè ho fatto casini con gli account...sorry!)
Ciao laroby!! Grazie mille per gli auguri e i complimenti. Il colore della cucina e' un po' piu' rosato di come me lo aspettavo, cosi' imparo a comprare le tinte a 900 km di distanza dal luogo in cui andranno usate....pero' hai ragione: profuma di dolci appena sfornati....
EliminaCHe meraviglia! Vorrei poter stare bene anche io da sola... ma ancora non ci riesco... o forse non ho trovato ancora il posto giusto... magari dovrei fare una prova da te! ;)
RispondiEliminaMi sei mancata!
Il posto giusto per stare bene da soli e' dentro noi stessi. Vieni dai Stefi, vieni!! Non saremmo piu' da sole, ma vuoi mettere le risate? Un abbraccio e un bacione, bella donna.
Eliminafantastica! che lavoro, anche noi abbiamo fatto molto da soli in casa e ti capisco, chissà che parete liscia, verrà bellissima! un bacione :-)
RispondiEliminaSperiamo Francy!! Tutta questa fatica meriterebbe davvero un buon risultato....staremo a vedere, io ce la mettero' tutta!! Grazie mille per l'incoraggiamento, un bacione anche a te.
EliminaChe meraviglia di posto, vale tutta la fatica che ci state mettendo!
RispondiEliminaE un pochino di invidia ce l'ho...:-D
Si' Stefania, lo penso anch'io.
Eliminama sei anche restauratrice? Che bel lavoro che state facendo, non vedo l'ora di vedere la cucina nuova :-)
RispondiEliminaOh mamma Vale', restauratrice e' una parola grossa...diciamo che trovo soluzioni creative ai problemi, va la'...restauratori e decoratori professionisti non mi vorrebbero nella loro categoria...ahahahahah
EliminaAnch'io non vedo l'ora di vederla la cucina!! Un bacione Vale', come va in Albione?
bè Roby, un po' di invidia e molta ammirazione. Hai le mani d'oro, e il luogo è meraviglioso. Un bacione.
RispondiEliminaPiu' che altro ho le mani saccagnate!! Grazie Lara, un abbraccio fortissimo anche a te.
EliminaSia chiaro che l'invidia è sempre positiva..del tipo vorrei anch'io essere li...il posto è stupendo e la casa anche..per quanto riguarda i lavori ti capisco in pieno..io ridipingo da quando bambina aiutavo la mia mamma che tutti gli anni dava una rinfrescata almeno ad alcune camere..ora che ho una casetta mia (niente a che vedere con questa sia chiaro)continuo a fare alcuni lavori da sola..per fortuna il mio omino ama fare bricolage (anche se forse andrebbe un pò limitato..a volte..).
RispondiEliminaBuon lavoro ed in bocca al lupo!!
ahahahahah...l'omino bricoleur un po' troppo entusiasta, mi ricorda qualcuno di mia conoscenza! Quando sono da sola cerco di fare piu' che posso, perche' se lascio che ci metta mano il maritino, son dolori...Grazie carissima e se mai tu decidessi di venirmi a trovare non preoccuparti: ho gia' un pennello col tuo nome scritto sopra!
EliminaBentornata Roberta, i tuoi racconti mi sono mancati! Ma vedo che sei a rimboccarti le maniche e lavori sodo per la tua casina, sarà una soddisfazione camminare su quel bel pavimento di legno posato da te, complimenti sei bravissima!! Un abbraccio e torna presto! :**
RispondiEliminaSi' mi piace molto fare le cose da me: non sono perfette, certo, ma danno tanta soddisfazione...e poi si risparmia un bel po', che non e' cosa di poco conto, soprattutto di questi tempi. Grazie di cuore, carissima, un forte abbraccio.
EliminaIntanto devo inserire questo blog sulla mia blogroll altrimenti ti perdo di nuovo. E poi devo dire che non sai la felicità di ritrovarti così indaffarata.
RispondiEliminaTi invidio e lo dico in maniera sana e sincera, perché la fatica fisica è quella che mi manca. Il lavoro fisico che ti stranisce, ma con il quale vedi finalmente uscire qualcosa dalle tue mani, il tuo sogno, il tuo disegno...questo vorrei, altro che un monitor e mail da mane a sera.
Ho riso e sorriso leggendo il tuo posto, la tua playlist, nella quale mi sono ritrovata un bel po' (e Infinito di Raf, e Raf in genere, mi smuove dentro non sai quanto). Come te non mi stanco mai di riascoltare le solite vecchie care canzoni.
La tua meravigliosa ironia è sempre lì, non è sfumata con la fatica, sei strepitosamente alive and kicking ed adoro leggerti. La casa è un sogno. Verrò a sbirciare i progressi, ma quando il sole sarà alto questa estate, sono certa che questa piccola dimora sarà un magnifico castello.
Ti abbraccio forte Roberta,
Pat
Carissima Patty Pat, ho letto il tuo commento ieri sera tardi e mi ha fatto bene quanto un bagno caldo per i poveri muscoli doloranti ed indolenziti. Ero troppo provata, pero', per poterti rispondere...Se ti manca il lavoro fisico, ti assicuro che qui ti toglieresti la voglia!! Spero davvero che tutti i miei sforzi si traducano in qualcosa di bello o almeno di gradevole. In ogni caso, questa casa sara' davvero "la mia casa"...Ti ringrazio infinitamente per le belle parole e l'incoraggiamento e ti abbraccio fortissimo!
EliminaRoby!!!!!!!!!!
RispondiEliminaChe meraviglia trovarti qui...e che meraviglia la tua casa..............
E che bello darti il benvenuto qui Simo!! Un bacione e torna presto a trovarmi
EliminaCiao Roberta. Eccomi a te. Sono felice di questa web-scoperta. Ma quella laggiù è casa tua? Ma è bellissima!!!! E complimenti per i lavori che state mettendo in atto. Noi abbiamo ancora tutta la mansarda e la terza camera al grezzo e pensavamo di farcela da soli. I tuoi consigli e la tua esperienza ci saranno di certo assai utili. Ti aggiungo al mio blogroll...
RispondiEliminaUn abbraccio
Francesca