Nel 2015 devo essere stata proprio brava, perché Babbo Natale mi ha portato dei regali bellissimi, alcuni anche buonissimi! Tra questi uno in particolare, arrivatomi grazie all'intercessione della mia bloggamica Rosaria: due chili e mezzo di ottima pasta di Gragnano prodotta dal Pastificio dei Campi! Io l'ho trovato un gesto di una generosità commovente, che spero un giorno potrò ricambiare in maniera adeguata, ma ho il sospetto che possa anche essere l'ultimo atto di una personale crociata della Orrù, ormai votata a farmi cambiare idea in materia di pasta al dente.
Tutto ha inizio da uno scambio di battute su Facebook, durante il quale io confesso di non amare la pasta al dente e di preferirla cotta. Non scotta, ma cotta! A questo punto lei, da campana d.o.c. ( campana nel senso che è nata e vive in Campania, non che sia rintronata! ) ha un mezzo coccolone dallo spavento e dalla preoccupazione che io, oltre a rendermi rea di oltraggio ad uno dei capisaldi dell'italica gastronomia, stia anche mettendo a rischio la mia saluta e quella dei miei commensali. Il giorno seguente mi dedica un pippone di post sul suo blog nel quale, dati scientifici - che sono il suo campo - e autorevoli pareri di riconosciuti esperti alla mano, snocciola ragioni, motivi, princìpi e fondamenti secondo i quali la pasta si deve mangiare solo e solamente al dente! Il fatto è che, leggendo il suo post e arrivando alla seguente definizione di pasta al dente:
"Per pasta "al dente" si intende una pasta morbida all'esterno e leggermente dura all'interno: per capirci, la sezione del maccherone presenta un sottile anello interno più scuro, lo spaghetto un puntino più scuro (appena posso ti faccio una foto). Insomma, deve opporre una leggera resistenza alla masticazione, ....leggera ho detto"
mi rendo conto che alla fin fine la Orrù ed io la pasta la mangiamo cotta nello stesso modo! Da dove viene allora il fraintendimento? Dalla moda!
Lasciate che mi spieghi meglio fornendo degli esempi che sono quotidianamente sotto gli occhi di tutti: vanno di moda i pantaloni a vita bassa e come per incanto ovunque fanno capolino elastici di mutande, quando non preludi di solchi tra i glutei; vanno di moda le scarpe a punta e all'improvviso i pronto soccorsi si riempiono di vittime di risibili incidenti provocati dall'impossibilità di controllare quei dodici centimetri di prolunga artificiale dei loro piedi; vanno di moda i pantaloncini corti e centimetro dopo centimetro gli orli risalgono inarrestabili la china delle chiappe e li trasformano in perizomi; vanno di moda gli occhiali con grandi lenti e vedi gente girare con il viso nascosto dietro visiere da taglialegna e così via, potrei continuare con dozzine di esempi simili. E' come se ci fosse una gara a chi è più alla moda che purtroppo si traduce sempre in ridicoli eccessi.
La moda del cibo non fa differenza. Con questo non voglio dire che la pasta al dente sia una moda, tutt'altro: le ragioni di gusto e salute elencate nel bel post di Rosaria sono sacrosante e assolutamente condivisibili. Dico però che c'è la moda del "più al dente", che, nelle cucine dei ristoranti come in quelle di casa, vede una corsa cronometro alla mano a chi scola la pasta un millesimo di secondo prima di tutti gli altri, col risultato che ultimamente capita che la pasta, invece di opporre una leggera resistenza alla masticazione, ti obblighi ad uno sgranocchiamento da castoro! Per non parlare della pasta fatta in casa, che a volte ti da la sensazione di mangiare la farina a cucchiaiate direttamente dal sacchetto!
Non capisco poi il perché di questa mania. Non è che esista un premio internazionale per il "Miglior maccherone crudo". Non mi sembra che Cracco abbia scritto un libro dal titolo " Se vuoi fare il figo, infilza la vongola con lo spaghetto". Non esiste il grado di cottura "più al dente", perché più al dente di al dente, c'è solo " poco cotto "!
Io, si sa, sono per il giusto mezzo e tra questo e la colla da manifesti, trovo che ci sia sicuramente spazio sufficiente per farci stare una pasta cotta a puntino o se proprio preferite, al dente.
Rosaria mi ha generosamente inviato il suo prezioso e gradito regalo con un'unica raccomandazione, che suona più come un'esortazione implorante alle mie orecchie: " Non me la rovinare!"
Spero di non averlo fatto!
Orrù, con tutto il mio affetto ti dedico la mia terza ed ultima proposta per l'MTC della Vitto. Una minestra che vuole celebrare un ideale gemellaggio tra Olanda e Campania, anzi meglio, tra Sud Italia e Sud Ovest dei Paesi Bassi, ovvero la regione dello Zeeland, zona vocata all'allevamento della cozza, orgoglio e vanto di quei luoghi tanto da meritarsi addirittura un monumento
Monumento alle cozze, porto di Bruinisse, Zeeland, Paesi Bassi |
Lo so che le lenticchie non ti piacciono, ma dammi fiducia: quelle rosse decorticate che ho usato io, hanno un sapore molto delicato, servono più che altro a dare cremosità al piatto. Al limite mettine un po' meno e aumenta i ceci.
Per accentuare l'accento nederlandese del piatto, ho cotto le cozze con il vino bianco ( wit wijn ) e gli aromi tipici della ricetta tradizionale di queste parti.
Minestra di mischiato potente
con lenticchie rosse, ceci
e
Zeeuwse mosselen met wit wijn
Ingredienti per 4 persone:
250 g di lenticchie rosse decorticate
300 g di ceci già lessati
250 g di mischiato potente
1,5 kg di cozze fresche col guscio
2 cucchiai di olio extravergine d'oliva
1 carota
1 porro
1 cipolla
1 scalogno
1 spicchio d'aglio
2 foglie di alloro
200 ml di vino bianco secco
sale e pepe nero
prezzemolo tritato per guarnire
La sera prima mettete a bagno 100 g di ceci secchi. La mattina scolateli, sciacquateli e metteteli in una casseruola. Unite un cucchiaino di bicarbonato, mescolate bene, poi coprite con abbondante acqua fredda. Fate cuocere a fuoco moderato e a pentola coperta per circa 45 minuti o fino a quando i ceci saranno ben cotti e teneri, ma non sfatti. Scolateli e teneteli da parte.
Sciacquate le lenticchie rosse con acqua corrente, mettetele in una casseruola abbastanza capace da contenere anche la pasta, aggiungete 600 ml di acqua fredda, lo scalogno tagliato a spicchi e una foglia di alloro. Fate cuocere per circa 25 minuti o fino a che cominceranno a spappolarsi. Togliete la foglia di alloro.
Pulite le cozze lavandole sotto l'acqua corrente, eliminando la barbetta e raschiando col coltello ogni impurità attaccata al guscio. Lavate, mondate ed affettate tutte le verdure.
In una pentola capace, fate scaldare l'olio ed uniteci l'aglio pelato e diviso a metà. quando sarà dorato eliminatelo. Versate in pentola la cipolla, il porro e la carota e lasciateli stufare per una decina di minuti a pentola coperta e fuoco basso. Unite anche il vino e la foglia di alloro e fate prendere bollore. Versate le cozze nella pentola, mescolando bene perché gli aromi siano ben distribuiti. Coprite, alzate un po' la fiamma e lasciate cuocere per 8 o 10 minuti o finché le cozze saranno aperte e i molluschi ben cotti.
Scolatele raccogliendo il liquido di cottura che va filtrato, versato in un pentolino e portato a bollore fino a ridursi della metà. Sgusciate le cozze conservandone alcune nel loro mezzo guscio per decorare i piatti.
Cuocete il mischiato potente in abbondante acqua salata. Due o tre minuti prima del tempo di cottura indicato sulla confezione, prelevate due mestoli di acqua della pasta e aggiungeteli alle lenticchie. Unite anche il liquido di cottura delle cozze e i ceci e fate riprendere il bollore, sempre a fuoco basso. Scolate la pasta e versatela nella pentola con il resto, mescolando bene. Appena riprende il bollore, aggiungete le cozze sgusciate, mescolate, togliete dal fuoco e servite subito decorando ogni piatto con le cozze tenute da parte e una spolverata di prezzemolo tritato. A piacere aggiungete una macinata di pepe e un filo d'olio extravergine.
E mentre io vi auguro Eet smakelijk!, la Orrù vi dice Buòn appetìt!
Questa ricetta partecipa all'MT Challenge n° 53 del mese di Gennaio 2016 "Minestroni e Zuppe"
dei blog MTChallenge e La cucina piccolina
Come fai a sapere che le lenticchie non mi piacciono? In compenso adoro le cozze e perdo ogni ritegno davanti a loro. Le lenticchie rosse non le conosco, farò uno sforzo e le assaggio.
RispondiEliminaCosa è il mischiato potente? Mi pare un formato di pasta come quello che la mia mamma chiamava Frincandò e ci propinava ogni tanto cuocendo insieme tutti gli avanzini di pasta....
Non lo sapevo, infatti! :) Prova quelle rosse e poi mi dirai: sarà che a me le lenticchie piacciono tantissimo proprio per il loro gusto particolare, queste le trovo un po' blande, ma mi piace comunque la cremosità che danno alle zuppe, un po' come i piselli secchi decorticati. Il mischiato potente arriva già così com'è nelle bellissime confezioni rosse e nere del Pastificio dei Campi. E' effettivamente un mix di formati diversi che suppongo siano scelti perché hanno tempi di cottura uguali. Il risultato è molto divertente e gustoso. Grazie della visita e del commento Silvia, a presto!
EliminaRoberta... il fatto che tu sia tornata su questi schermi è senza dubbio una delle più belle notizie del 2016 :-)
RispondiEliminaquesto piatto è meraviglioso, e condivido perfettamente quello che scrivi sulla pasta. non potevi essere che tu ad avere il coraggio di dire "il re è nudo!" ooops, "la pasta è cruda!"
per il resto... lenticchie.... ceci... cozze... un piatto raffinatissimo che non si vergogna delle sue origini povere. l'apoteosi della minestra.
un abbraccio e bentornata!
...e corro a leggere le altre tue proposte :-)
Qui la vergogna non è proprio di casa Giulia!! Grazie per il bentornato ed i complimenti, che so sinceri e quindi ancora più graditi! :)
EliminaScusa, l'emozione mi gioca sempre brutti scherzi...Gaia, non Giulia....:)
Eliminala pasta al dente non è una moda è un diktat :D
RispondiEliminail regalo io l'ho già ricevuto e ora che l'ha scoperto il pargolo n°2 è finita, lo devo nascondere ( in verità devo nascondere tutto il sale!!) perchè lui è come le capre, lo mangia così damblè!
la ricetta l'ho segnata e sappilo comprerò le lenticchie solo per te!
Sarebbe un regalo nel regalo Rosaria!! Spero che ti piaccia e ti prego, tieni il pargolo lontano dal sale!! :) Ti abbraccio forte e ci vediamo dillà! :)
EliminaA me,invece, le lenticchie piacciono e pure tanto! Quelle rosse,poi, mi richiamano alla mente gli adorati dahl indiani... Le cozze non ne parliamo...Insomma, un piatto completamente nelle mie corde
RispondiEliminaE non dovresti far fatica a trovare il mischiato potente! Se la provi davvero fammi sapere cosa ne pensi, ci tengo molto al tuo parere!
Eliminati racconto un aneddoto- condiviso con fabio e annalu e il gentil consorte, al ristorante del Guggenheim di Bilbao: ai fornelli la star del momento,, conclamato erede di ferran adrià. Ci porta 6 fusilli su un mq di piatto, crudi. Il primo ci resta sotto i denti e interrompe la poesia e ogni speranza di farla rinascere. Chiamiamo il maitre e gli diciamo "questa pasta è cruda". "no è al dente". "no è cruda". " no, siete voi che non capite" "i signori sono proprio di quei posti lì" "non capite lo stesso- è una questione di texture"
RispondiEliminaE sulla questione di texture ci siamo arresi.
ieri sera lenticchie rosse, tutte virate ad Est.
Ma se potessi virare al Nord, saprei ove andare. Sempre :-)
Quanto ci sei mancata, lo scopro ad ogni riga dei tuoi post
Ma anche voi!! Andare a mettere in discussione le capacità della star del momento...i soliti Italiani in gita...Sull'altare della texture si potrà ben immolare una cosa tanto banale e plebea come il gusto del mangiar bene o no?
EliminaE di quanto mi siano mancati i tuoi commenti ne vogliamo parlare? :)
Un piatto o meglio un trionfo di sapori, da montanara le cozze non le faccio spesso, ma in questa tua proposta sono veramente intriganti
RispondiEliminae che dire dello "sgranocchiamento da castoro" hai reso l'idea perfettamente
Ben tornata
Il montanaro camuno che ho sposato l'ha gradita parecchio!! Io fossi in te una chance gliela darei...:) Grazie della visita e del commento Manu, a presto!
EliminaSto commentando "random" e mi sono fiondata qui. Qui perché SAPEVO di imparare qualcosa di nuovo (tipo il mischiato potente come formato di pasta...) e che esiste pure un monumento a me...ops alla cozza.
RispondiEliminaPoi ho scoperto la tua minestra che farebbe felice Arc e si lascerebbe mangiare anche dal Martirio (sembra strano non mangia il pesce ma i molluschi si....sti XY son strani!).
Inutile dirti che vorrei averne qui un piatto, ora, mentre sto commentando in pausa pranzo trangugiando dei crackers di mais che san di polistirolo...
Ti lovvo. VIVA LA ROBY SIEMPRE!!!!
Nora
Grazie Nora!! Decisamente questa minestra sarebbe meglio dei crackers di mais...no aspetta...qualunque cosa sarebbe meglio dei crackers di mais!! :) Ti abbraccio forte Nora, sperando di poterlo fare presto "da vive" ! :)
EliminaSiiiiiiiiiiiiiii!!!! Quando arrivi??
EliminaE tre! una più interessante dell'altra! Mancavi davvero e stai correndo enormi rischi con queste delizie! Io stravedo per i muscoli (magari quelli di Spezia) e mi piace un sacco questo modo di cucinarli con verdure e vino bianco. In una zuppa di legumi poi mi fanno perdere la testa letteralmente. Sapori imperdibili, io devo conoscerti di pirsona pirsonalmente!
RispondiEliminaGrazie Vitto!! Guarda, anch'io non vedo l'ora di abbracciarti davvero...chissà che non succeda prima di quanto tu pensi...:)
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